Si sono quasi concluse le riprese del docufilm “Le vie Aleramiche e Normanno Sveve” e il suo ideatore e regista Fabrizio Di Salvo ha coordinato una riunione in streaming con i numerosi partners di questo ambizioso progetto culturale, che coinvolge anche le dinastie Normanna e Sveva. Gli Aleramici portarono in Sicilia la loro cultura assorbita da quelle industriose popolazioni, tanto che ancor oggi, in molte zone siciliane, insiste la parlata gallo-italica.
Di Salvo, siciliano d’origine e piemontese d’adozione, insieme al compianto Roberto Maestri, è stato più volte presente in Sicilia per i seminari di studi organizzati in collaborazione con il Club per l’Unesco di Piazza Armerina, coordinato da Anna Maria Di Rosa Placa, oltre che delle Regioni Sicilia, Piemonte e Liguria con contributi delle università italiane.
Il docufilm “Le vie Aleramiche e Normanno Sveve”: l’idea
A Piazza Armerina, unica città ricostruita interamente dagli Aleramici, dove la prima idea-progetto di Di Salvo e Maestri di ripercorrere le tracce di un’antica emigrazione al contrario determinata dallo spostamento di genti lombarde da Nord a Sud, si è fusa con la volontà di allargare gli orizzonti e creare un percorso culturale, turistico ed enogastronomico, unendo in rete tutte le località interessate dalla presenza di Aleramici, Normanni e Svevi in quell’arco di storia che va dall’XI al XIII secolo, è nata la Federazione Euromediterranea di dimensioni europee, con l’obiettivo di inglobare Associazioni, Comuni, Università e membri del Comitato Tecnico Scientifico in un unico organismo, che possa sviluppare i risultati raggiunti in questi anni di studi, incontri, dibattiti e viaggi compiuti da Di Salvo in varie nazioni oggi coinvolte nel progetto.
Proprio Di Salvo ha condotto il collegamento in più lingue, considerata l’internazionalità dell’evento e delle ricerche svolte sino ai confini estremi dell’Europa. L’incontro a distanza, che aveva come tema “Le Vie Aleramiche e Normanno-Sveve”, si è svolto alla presenza dei sindaci Enzo Daniele di Sezzadio, patria di Aleramo, Guy Fossard di Hauteville La-Guichard, in Normandia da cui partirono gli Altavilla, e Nino Cammarata di Piazza Armerina, città di fondazione aleramica, con l’obiettivo di sancire una triangolazione proficua per delineare futuri progetti culturali, economici e turistici, che coinvolgano i vari territori.
Era presente al collegamento anche l’attore Walter Siccardi, che ha partecipato alle riprese del documentario su “le Vie Aleramiche” e poi Annamaria Gobello, responsabile del FAI di Sezzadio e il filmmaker inglese David Paul Carr, nostro referente in Inghilterra per i legami storico-culturali e la presenza Normanna nel Regno Unito.
Attesi al colleamento anche il sindaco di Troina, Fabio Venezia, Troina fu la prima capitale normanna in Sicilia a seguito della conquista del Gran Conte Ruggero d’Altavilla, gemellata con Hauteville dagli anni ’90 ed anche con Coutances e Martin Mundorff, funzionario di Goppingen, città tedesca del Baden-Wurttemberg, regione un tempo conosciuta come Svevia e patria della dinastia degli Hohenstaufen “Svevi”.
Oltre al sindaco di Piazza Armerina, Nino Cammarata, erano presenti i concittadini Ettore Messina, assessore al Turismo, che la scorsa estate ha scelto di presentare il tradizionale Palio dei Normanni anche con un corto su Ruggero d’Altavilla – Marco Incalcaterra, Presidente del Consiglio Comunale e profondo conoscitore della storia armerina, Lavinia Garsia, che nel progetto gestisce ed aggiorna – insieme a Filadelfio Crivillaro di San Fratello – la pagina facebook “Aleramici in Sicilia” (www.facebook.com/aleramicinsicilia), Agata Caruso, presidente del Centro Territoriale AIParC partner del progetto e Salvatore Lo Re, storico e partner con la Società di Storia Patria che presiede.
Tra gli obiettivi della Federazione Euro-Mediterranea, ci sarà anche lo studio delle migrazioni dei popoli avvenuti in epoca medievale. Questa ricerca coprirà non solo l’Europa ma anche la Russia, i paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo, il Medio Oriente, l’Anatolia e il Caucaso. Gli studi scientifici saranno supportati da un comitato accademico di alto livello, tra cui il noto Henri Bresc, Luca Sineo dell’Università di Palermo, Davide Pettener dell’Università di Bologna e Joanna Drell dell’Università di Richmond United State.
Questi studi serviranno a dimostrare che tutti i popoli della terra sono collegati tra loro e formano un’unica razza, quella umana.