“Questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai” disse il bravo all’orecchio di Don Abbondio, verso tratto da I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. E cosi liberamente ispirato al capolavoro ottocentesco, Carlo Buccirosso, artista partenopeo ha scritto e sotto la sua peculiare guida dirige “Il divorzio dei compromessi sposi”, il primo caso di “separazione prematrimoniale, non consensuale, a tasso di interesse fisso”. In scena al Teatro Cilea fino al 4 dicembre.
L’attenzione si sposta su un protagonista inconsueto e singolare, Don Rodrigo, che di mestiere fa l’usuraio. Deciso a passare a vita migliore, emigra da Secondigliano a Como con i suoi “bravi”scagnozzi, e precisamente “sul Lago”. Si invaghisce della dolce e ingenua Lucia Mondella, già promessa a Renzo Tramaglino. I quasi sposi di umili origini, si troveranno a loro insaputa indebitati e appunto “compromessi” con lo strozzino campano. Di lì, tante e mille peripezie pur di strappare la giovane operaia di filanda al suo grande amore, ovviamente e come la letteratura ci insegna senza alcun successo.
Una pièce ricca di momenti esilaranti, una recitazione impeccabile, un concentrato di puro divertimento che accompagna lo spettatore per tutta la durata dello spettacolo. Un mix vincente di sana ilarità a monologhi e battute che rievocano lo stile aulico manzoniano. Vista l’ambientazione storica seicentesca non sarebbe corretto l’appellativo di musical, ma più consono il termine appunto di operetta musicale. Celebri canzoni, opportunamente modificate nei testi, balli e giochi di luce sovrastano sul pubblico. L’utilizzo dei più svariati dialetti, toscano, bergamasco, calabrese, emiliano, siculo e l’immancabile napoletano, che funge da primo attore in tante ed spassose battute, scioglie qualsiasi tipo di tensione, mettendo a proprio agio l’intera platea. Ma dietro il grande palcoscenico della burla, del racconto ironico e vivace, riecheggiano tematiche ben note alla nostrana quotidianità, quali emigrazione, usura e crisi economica, trattate solo come un grande artista può fare in stile cavalleresco e aggraziato.
Un cast d’eccezione affianca Carlo Buccirosso, quali Veronica Mazza e Antonio Pennarella, insieme a Gino Monteleone, Peppe Miale, Monica Assante Di Tatisso, Claudia Federica Petrella, Giordano Bassetti e Giuseppe Ansaldi. Personaggi minori ma non per bravura, il corpo ballo, ragazzi giovani e completi, artisti a 360 gradi, Elvira Zingone, Alessandra Calamassi, Alessia Di Maio, Sergio Cunto, Mauro De Palma, Giancarlo Grosso.