Il decreto Rilancio prevede al suo interno l’abbuono del saldo e del primo acconto Irap, in scadenza a giugno 2020, per tutte le imprese, ma la norma, applicata ai singoli casi concreti, può avere un impatto anche notevolmente diverso a seconda dei casi.
Cos’è l’Irap?
L’IRAP è un tributo, da versare con cadenza annuale alla propria Regione di “residenza”. L’Irap va a tassare il cosiddetto “valore della produzione” ovvero quello che si definisce guadagno netto dell’impresa. Nel dettaglio parliamo della differenza tra il ricavato complessivo annuale ed una quota che comprende i principali costi di gestione.
Il decreto rilancio, l’irap per il saldo del 2019
L’imposta Irap di competenza del 2019 che concretamente le aziende versano all’erario per quel dato anno sarà quello col minor importo tra l’imposta effettivamente dovuta per il 2019 normalmente calcolata, e la somma degli acconti calcolati con il metodo storico previsti per il 2019, che, a sua volta, altro non è che un ammontare pari al 90% o al 100% (a seconda delle dimensioni dell’impresa) dell’imposta Irap dovuta nel 2018.
Questo, in parole povere, vuol dire che se una azienda per il 2019 avrà una imposta superiore a quella che aveva nel 2018, conseguirà un vantaggio fiscale tanto più grande quanto maggiore sarà l’imposta dovuta. Invece una azienda che avrà nel 2019 una minor imposta rispetto al 2018, non conseguirà nessun vantaggio fiscale.
Il “taglio” del primo acconto Irap 2020
Per quanto riguarda invece il taglio del primo acconto dovuto per l’anno d’imposta 2020, il calcolo è decisamente più semplice, ed equivale al 40% dell’ammontare dell’imposta dovuta per l’anno 2019. Fin da subito sono sorti, da più parti, dubbi se questo doveva essere considerato un vero e proprio taglio d’imposta o solo un rinvio del pagamento, ma sembrerebbe confermato (e si spera che la questione venga chiarita in sede di testo definitivo del decreto) che il taglio d’imposta possa essere considerato a titolo definitivo.
Anche in questo caso, salta subito in evidenza come, essendo l’agevolazione basata sulla storicità dell’imposta, si possa facilmente creare una sostanziale iniquità tra le imprese: una azienda che avrà nel 2020 una flessione dell’imposta dovuta rispetto al 2019, beneficerà di un taglio dell’imposta netta, in termini percentuali, per il 2020, tanto più grande quanto maggiore sarà la riduzione dell’imposta, arrivando persino, in ipotesi, a poter avere un credito Irap grazie al versamento figurativo di un ammontare equivalente al 40% dell’imposta del 2019.