Il Dao De jing è il testo cinese più tradotto al mondo, l’unico testo ad avere più traduzioni è la Bibbia. Probabilmente le varie e diverse traduzioni di questo testo sono anche dovute al fatto che si tratta di un libro difficilmente traducibile. Composto di soli 81 capitoli, ognuno dei quali non supera la comune lunghezza di una pagina di un libro, attira l’attenzione di tantissimi studiosi e curiosi della cultura cinese, affronta in queste poche pagine diversi argomenti, che spaziano dalla cosmologia a l’etica, dal buon governo alla guerra, ecc.
La tradizione attribuisce la paternità di questo testo al mistico cinese Lao Zi, che secondo la tradizione cinese visse nel VI secolo a.C, e scrisse questo libro in una sola notte, prima di lasciare per sempre il suo paese.
Il Dao De jing ha avuto un’influenza culturale nel intero mondo, ovviamente in particolar modo in Cina, dove nasce il testo, tant’è che è considerato il libro più importante della religione taoista.
Come tanti altri testi che hanno avuto un ruolo importante per la formazione di religioni, il Dao De jing ha una storia molto contorta e ancor oggi a tratti sconosciuta. Oltre le considerazioni della cultura tradizionale cinese su questo testo e il suo autore, negli ultimi anni sono iniziati importanti studi accademici, che hanno notevolmente contribuito a dare un profilo storico e non più mitico al testo in questione.
Probabilmente non possediamo o non esiste un Dao De jing originario, cioè una copia di questo testo che possa dirsi scritta dal vero autore, questo situazione è data anche dal fatto che probabilmente il testo non ha un autore storico, ma piuttosto trattasi del frutto di un insieme di detti, consigli e credenze di comunità cinesi, che tramandando insegnamenti orali, decisero di scrivere queste antiche saggezze.
Possediamo diverse e differenti antiche copie del Dao De jing, tra queste, tre sono di particolare importanza:
– Il Wang Bi: questa copia del Dao De jing è senza dubbio quella più conosciuta e più tradotta, scritta nel III secolo d.C, dal giovane intellettuale Wang Bi, tuttavia la copia più antica di questo Dao De jing non è l’originale, ma trattasi di una trascrizione postuma la vita di Wang Bi.
– Testi di Maiwangdui: sono due Dao De jing, differenti denominati testo “A” e “B”, scoperti negli nel 1973 in una tomba della città di Maiwangdi, i due Dao De jing, presentano piccole differenze tra di loro e sono stati probabilmente scritti da persone diverse, vengono fatti risalire al II secolo a.C.
– Il Goudian: nel 1993 un’altra scoperta archeologica rivoluziona la ricerca delle origini storiche del Dao De jing, in quest’anno infatti, nella città di Goudian, sempre in una tomba, viene scoperto la più antica copia del testo da noi oggi posseduta, databile al IV o III secolo a.C, questa copia non riporta i capitoli che vanno dal 67 al numero 81.
Questi testi riportano diverse differenze, anche se per lo più non si diversificano molto in termini di contenuto, è chiaro che tutte le versioni risalgono a una stessa tradizione, che probabilmente è stata tramandata oralmente: teoria questa, ipotizzabile anche dal fatto che in alcune parti dei testi vengono riportati differenti caratteri cinesi, ma che hanno lo stesso suono vocale.
Queste considerazioni storiche non devono meravigliare, infatti come risaputo, qualsiasi testo dell’antichità che ha lasciato un segno indelebile nella cultura o che ha contribuito alla formazione di religioni, è soggetto ad analisi storiche e laiche che spesso differiscono dalle comuni credenze tradizionali, basti pensare alla Bibbia o a i testi attribuiti a Trismegisto o ai discorsi di Buddha. Tuttavia i taoisti di tutto il mondo e chi sente l’attrazione per questo misterioso testo, affronta il Dao De jing con animo devozionale, cercando di estrapolare dalle proprie interpretazioni testuali gli insegnamenti del libro, che certamente invita a vivere in armonia con le forze invisibili e ad affrontare la vita non restando oppressi dai propri interessi personali.
Per quanto riguarda il Tao,
i Tao di cui si può parlare non sono il Tao eterno.
Per quanto riguarda il Nome,
i nomi che possono essere nominati non sono il Nome eterno.
Considerato come Non-Esistenza,
lo si chiama “Origine del Cielo e della Terra”
Considerato come Esistenza
lo si chiama “Madre della Molteplicità delle cose”.
Considerandolo come eterna Non-Esistenza,
se ne contemplerà l’aspetto sottile;
Considerandolo come eterna Esistenza
se ne contemplerà l’aspetto esteso.
Questi due aspetti
hanno un’unica origine ma vengono chiamati in maniera diversa.
Considerandoli come un’unica realtà si parla di “Mistero”
è più misterioso di tutto ciò che è misterioso,
è la porta di ogni prodigio.
(Cap. 1 del Dao De jing, traduzione del prof. Zanello)