Nessuna tutela per i lavoratori e cittadini esposti e vittime dell’amianto e di altri cancerogeni. Solo l’amianto ha provocato, nel 2016, più di 600 decessi nella Regione Campania (100 per mesotelioma; 200 per tumore polmonare; 300 per le altre patologie asbesto correlate -tumori del tratto gastro-intestinale, asbestosi, ispessimenti pleurici, etc.), e migliaia di nuovi malati; decine di migliaia i decessi per altri agenti cancerogeni: questa è una Shoah silenziosa.
In Campania stiamo assistendo a un’epidemia di tumori e altre patologie degenerative, che coinvolge anche coloro che appartengono al comparto sicurezza, tra i quali gli appartenenti al corpo dei Vigili del Fuoco, in prima linea nelle diverse emergenze ambientali che caratterizzano la regione Campania, a partire dalla terra dei fuochi.
Il Registro Mesoteliomi della Regione Campania ha censito 1.139 casi dal 1993 al 2012, pari al 5,3% del totale nazionale, e in seguito a rilevazioni eseguite dai volontari ONA, che tengono conto anche di altre stime e statistiche, risultano presenti nel territorio regionale almeno 4.300.000 tonnellate di amianto e di materiali contenenti amianto.
Per quanto riguarda le altre criticità ambientali e quindi sanitarie, il quadro è – purtroppo – sotto gli occhi di tutti.
L’Osservatorio Nazionale Amianto e l’USB – Vigili del Fuoco si fanno portatori di un momento di confronto e discussione con esperti, studiosi e lavoratori, e con le istituzioni che sono state invitate a partecipare, unitamente ai cittadini.
«È necessario che venga attivata la definitiva bonifica dei siti contaminati a Napoli, come nel resto della Campania, a Bagnoli come presso l’Isochimica di Avellino, per evitare altre esposizioni e patologie e altri lutti e decessi, e purtroppo non c’è solo l’amianto. È necessario che vengano attivati i programmi di screening su tutta la popolazione, con la diagnosi precoce e le migliori cure e il risarcimento per le vittime e anche la punizione dei colpevoli, che ancora si celano nell’ombra e continuano ad uccidere senza pietà» dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto.
Mancate bonifiche, mancanza di procedure in grado di prevenire il rischio (anche e soprattutto per i Vigili del Fuoco impegnati in situazioni a rischio), assenza di screening medici e psicologici, sia per i lavoratori del settore industriale che per i Vigili del Fuoco, che quotidianamente guardano in faccia la morte; totale assenza di tutele previdenziali: ad esempio per quanto riguarda i lavoratori appartenenti all’intero comparto sicurezza e deceduti in giovane età, le cui vedove e orfani sono rimasti privi di qualsiasi tutela, accomunati dal resto dei lavoratori dei vari settori industriali, dalla scoibentazione delle carrozze ferroviarie, alla cantieristica navale, ai vari porti ed ogni altro comparto: nulla e nessuno è risparmiato dalla terribile fibra killer.
L’appuntamento è per sabato 25 febbraio 2017 con il convegno Il cuore di amianto della Campania che si terrà presso il Maschio Angioino – Castel Nuovo – Anti Sala dei Baroni, Via Vittorio Emanuele III, Piazza Municipio.