Il crocifisso di Michelangelo, anche noto come Crocifisso del Santo Spirito, è una scultura in legno dipinto che rappresenta Gesù Cristo crocifisso. La scultura, alta circa 2,20 metri, si trova attualmente nel Museo dell’Opera del Duomo a Firenze.
Quando Michelangelo realizzò il crocifisso?
Michelangelo realizzò il crocifisso quando aveva solo 18 anni, durante il suo apprendistato presso lo studio di Ghirlandaio. L’opera partì dalla commissione di un ricco mercante fiorentino, Jacopo Galli, per la chiesa di Santo Spirito a Firenze, ed in seguito spostata nella cappella della famiglia Galli nel Duomo.
Com’è fatto il Crocifisso di Spirito Santo?
La scultura presenta Gesù Cristo crocifisso in una posizione contorta, con la testa rivolta verso il cielo e gli occhi chiusi, in un’interpretazione del dolore e della sofferenza. Michelangelo si distinse nella rappresentazione delle linee muscolari del corpo di Gesù, che risultano tese e contratte, e nella resa dei dettagli come le ferite sul corpo del Cristo.
La scultura ebbe molti apprezzamenti già durante il Rinascimento e considerata una delle opere più significative dell’artista. In particolare, ricevette molte lodi per la rappresentazione drammatica del dolore e della sofferenza di Cristo, che si riflette nell’espressione del volto e nel corpo contorto.
I successivi restauri
Tuttavia, il crocifisso subì anche diverse trasformazioni e restauri nel corso dei secoli. Nel XIX secolo, ad esempio, fu aggiunto un perizoma per coprire le parti intime della figura di Gesù, mentre in seguito furono rimossi gli angioletti dipinti sullo sfondo.
Oggi il crocifisso di Michelangelo è considerato una delle opere più importanti del Rinascimento italiano, espressione della profonda spiritualità dell’artista e della sua capacità di rappresentare in modo realistico l’umanità e la sofferenza di Cristo. La scultura continua a essere studiata e apprezzata dagli studiosi dell’arte e dai visitatori del Museo dell’Opera del Duomo a Firenze.
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