L’ex Planetario delle Terme di Diocleziano ospiterà la programmazione della rassegna video Il corpo è un indumento sacro che presenterà opere realizzate da nove artisti internazionali che riflettono sul tema del corpo come dimensione fisica e mentale. Citando nel titolo la danzatrice e coreografa americana Martha Graham, la rassegna ideata da Beatrice Bulgari per In Between Art Film e curata da Paola Ugolini porta sullo schermo le opere di Masbedo, Anahita Razmi, Lucy Harvey, Damir Ocko, Silvia Giambrone, Marzia Migliora, Alessandro Piangiamore, Marinella Senatore. Il corpo indagato nei loro lavori diventa la potente metafora per raccontare più complessi scenari sociali ed esistenziali. Nel video Untill The End (2011) dei Masbedo (Nicolò Massazza – 1973, Milano e Jacopo Bedogni – 1970, Sarzana) c’è il dettaglio dei piedi nudi di una ballerina che cerca di sollevarsi sulle punte. Il video trascende l’aspetto leggiadro dell’iconografia della ballerina classica per concentrarsi sui suoi piedi feriti e deformati dal continuo esercizio. Anahita Razmi (Amburgo, 1981) in Middle East Coast West Coast (2014) ripropone la video intervista del 1969 in cui gli autori improvvisavano una conversazione infarcita di luoghi comuni sui differenti stili di vita fra le due coste americane.
Qui invece due figure interamente coperte da un burqa parlano per stereotipi delle differenze fra Oriente e Occidente. Lucy Harvey (Nantwich, 1967) in Guide to Life III (B) Productive Living (Emotional Well-Being)4. Entertainment Strategies for Those Living Alone (2000) filma il suo dito indice mentre percorre i contorni di una stanza. Il procedere annoiato del dito lungo i dettagli dell’ambiente domestico è la triste rappresentazione della solitudine e del bisogno di riempire i vuoti esistenziali.
Nel video DICTA II Damir Ocko (Zagabria, 1977) esplora il concetto di nonsense attraverso la lettura di una serie di parole “salvataggio” collezionate nei Forum BDSM. BDSM è l’acronimo per Bondage, Dominazione, Sadismo, Masochismo e indica una gamma di pratiche relazionali o/e erotiche che permettono di condividere fantasie basate sul dolore tra partner adulti e consenzienti che ne traggono reciproco piacere. Silvia Giambrone (Agrigento, 1981) in Sotto Tiro (2013) è colpita da un puntatore laser che le scorre sul viso e sul décolleté senza darle un momento di tregua. In Forever Overhead (2010) di Marzia Migliora (Alessandria, 1972) la parabola ascendente/discendente di un tuffatore metaforicamente allude al ciclo completo di una vita. In Around an empty shell (2014) di Alessandro Piangiamore (Enna, 1976) la camera inquadra in primo piano le mani dell’artista che tengono una conchiglia che viene grattata fino alla sua sparizione. Nei lavori di Marinella Senatore (Cava dei Tirreni, Salerno,1977) le comunità locali sono le protagoniste del processo creativo, come nel video The school of narrative dance, Ecuador (2013), dove l’intera città di Cuenca è stata coinvolta nella realizzazione di questa grandiosa performance.