Il Consiglio Europeo ha adottato un regolamento inteso a porre fine al finanziamento dei gruppi armati attraverso il commercio di minerali originari di zone di conflitto.
Il regolamento impone l’obbligo alle imprese dell’UE di garantire l’approvvigionamento responsabile di stagno, tungsteno, tantalio e oro, nonché assicurare che le loro catene di approvvigionamento non contribuiscano al finanziamento di conflitti armati. Tali norme in materia di “dovere di diligenza” diventeranno vincolanti a decorrere dal 1º gennaio 2021, ma gli importatori sono incoraggiati ad applicarle il prima possibile.
Lo stagno, il tungsteno, il tantalio e l’oro possono essere impiegati in prodotti di uso quotidiano quali telefoni cellulari, automobili o gioielli. Nelle zone di conflitto e ad alto rischio, i gruppi armati spesso ricorrono al lavoro forzato per l’estrazione di tali minerali, che in seguito vendono per finanziare le loro attività. Garantendo la tracciabilità dei prodotti, il regolamento mira a eliminare una delle principali fonti di entrata di tali gruppi.
Il regolamento prevede chiari obblighi in materia di approvvigionamento responsabile per quanto riguarda la parte a monte del processo di produzione, che comporta l’estrazione e la raffinazione di tali minerali. Il regolamento riguarderà almeno il 95% di tutte le importazioni UE di metalli e minerali, mentre i piccoli importatori saranno esentati. Le autorità competenti effettueranno controlli al fine di garantire che gli importatori dell’UE di minerali e metalli rispettino gli obblighi in materia di dovere di diligenza.
Inoltre, la Commissione adotterà altre misure per incrementare ulteriormente il livello di dovere di diligenza delle imprese UE, grandi e piccole, a valle della catena di approvvigionamento, ossia quelle che utilizzano tali minerali come componenti per la produzione di beni. La Commissione intende inoltre elaborare un manuale comprendente linee guida non vincolanti per aiutare le imprese, in particolare le PMI, ad individuare le zone di conflitto e ad alto rischio.
Il regolamento si basa sulle Linee guida dell’OCSE del 2011, che definiscono il quadro di riferimento internazionale per l’esercizio del dovere di diligenza nella catena di approvvigionamento.