Risiede prevalentemente al Nord (77%), ha un’età media di circa 60 anni (43%), predilige la pittura rispetto ad altre espressioni artistiche (32%), acquista circa 5 opere l’anno (71%) e lo fa prevalentemente per passione (61%) in particolare nelle gallerie e nelle fiere dedicate. E’ il profilo del collezionista italiano d’arte moderna e contemporanea così come emerge dal sondaggio realizzato per ArtVerona ? Art Project Fair, in programma a Veronafiere da “Collezione da Tiffany”, il primo blog italiano dedicato al settore.
Sono oltre 200 i collezionisti che hanno rappresentato la piattaforma per la prima indagine su una realtà ancora poco analizzata in Italia, che punta a fotografare lo stato dell’arte del collezionismo italiano, che al Nord trova la sua roccaforte. E se Lombardia (31%), Veneto (17%), Emilia Romagna (11%) e Piemonte (10%) sono le regioni a più alta densità di collezionisti, dove, non a caso, trovano spazio le più importanti fiere di settore, Centro e Sud seguono a distanza con rispettivamente il 14 e il 9 per cento.
Per quanto riguarda l’identikit, la ricerca rivela che il collezionista italiano è in maggioranza maschio (87%), laureato (63%), opera nel settore dei servizi (64%) ed esercita prevalentemente la libera professione (39%), superando così gli imprenditori (22%), i manager e gli impiegati, entrambi al 16 per cento.
Ma è sul fronte delle collezioni e del mercato che l’indagine svela le caratteristiche più curiose: la ricerca sfata il luogo comune che vorrebbe il collezionismo d’arte relegato a un fenomeno chiuso, coltivato e tramandato all’interno di famiglie già attive. In realtà il 39% dei collezionisti italiani – la maggioranza – è di prima generazione e ha iniziato ad acquistare tra la metà degli anni novanta e il 2010 (67%), mentre si ferma al 31% la percentuale di quelli che provengono da famiglie di acquirenti. Tra le collezioni di arte moderna e contemporanea a più alto tasso di acquisto, quelle firmate da autori italiani (77% del campione), siano essi storicizzati (34%) o emergenti (35%). Per quanto riguarda il medium, la pittura continua a rappresentare ‘l’oggetto del desiderio’ (32%), seguita dalla scultura (18%), dalla fotografia (15%) e dai disegni (11%).
Tra le motivazioni che spingono il collezionista all’acquisto, il 61% dichiara che è la passione il principale motore di questo mercato di nicchia, mentre per il 33% vale il connubio passione-investimento; solo il 6% lo fa per puro business. Completano l’identikit del collezionista italiano di arte moderna e contemporanea la frequenza e il luogo d’acquisto. Il 71% dei collezionisti compra circa 5 opere all’anno, mentre il 25% alza la posta collocando i propri acquisti tra le 6 e le 10 opere. E se le gallerie d’arte continuano ad essere il luogo privilegiato per gli acquisti (32%), il collezionista italiano sceglie anche le aste (21%) e le fiere (18%). Importante anche il ruolo delle trattative private (10%), mentre marginale il ruolo dell’acquisto 2.0: l’online, infatti, si ferma appena al 5%. Sempre più delimitato anche il canale delle televendite che non supera il quattro per cento.