Goethe affermava che “Chi ha molto a che fare con i bambini scoprirà che nessuna azione esteriore resta senza influsso su di loro“. Questo pensiero apre la strada a tutta una serie di riflessioni che riguardano l’importanza del ruolo di genitori, insegnanti, educatori, e delle loro azioni, nel processo di crescita e di educazione di figli-allievi, mai scevre da problematiche di diversa natura che rendono necessari interventi psicoeducativi e didattici.
In tal senso, il coaching educativo può rivelarsi un progetto educativo multisistemico capace di tradursi nell’attuazione di pratiche produttive, tanto da parte dei bambini quanto da parte di chi vi provvede. Gli interventi devono inserirsi in un contesto che prevede le tempistiche giuste (il tempo a disposizione non deve mai essere scarso) e tenere costantemente presente l’abituale difficoltà di modificare comportamenti che si sono rafforzati col tempo, soprattutto laddove vi è un profondo coinvolgimento affettivo ed emotivo nei confronti del bambino.
Il coach è un tutor, dotato di specifiche e plurime competenze in campo educativo, che lavora su un duplice piano. La prima collaborazione avviene con i genitori, ai quali viene dato il supporto nel comprendere i bisogni emotivi dei figli nonchè le loro difficoltà evolutive. I genitori incontrano preventivamente uno psicopedagogista che li aiuta a definire concretamente i contorni dei problemi dei figli.
Parallelamente, a scuola e cooperando con lo psicopedagogista, il coach lavora sinergicamente con gli insegnanti per rispondere adeguatamente agli ostacoli a cui va incontro il bambino, sia nella socializzazione con i compagni, sia nell’adattamento alle regole in classe. Questa analisi parallela consente al tutor di arrivare ad una valutazione del contesto operativo da mettere in atto per una strategia d’intervento funzionale, sempre strutturato ad hoc.
Emerge chiaramente come il coaching educativo presenti molti aspetti positivi, racchiudibili in questi pochi punti individuati da Mauro Mario Coppa e Andrea Pierantoni, rispettivamente coordinatore scientifico ed educatore professionale del Ci.Erre.E., Centro risorse per l’Educazione di Ancona:
– aiuto diretto e non delegante a genitori e docenti ad apprendere modalità educative e relazionali adeguate ed efficaci;
– orientamento verso una metodologia di lavoro che segue step programmatici essenziali, come l’osservazione e l’analisi funzionale del comportamento:
– investimento formativo soddisfacente per le varie figure professionali (compresi gli assistenti scolastici e gli educatori domiciliari) a dispetto di corsi di formazione generici o consigli e ricette banalmente inutili.
– aiuto diretto e non delegante a genitori e docenti ad apprendere modalità educative e relazionali adeguate ed efficaci;
– orientamento verso una metodologia di lavoro che segue step programmatici essenziali, come l’osservazione e l’analisi funzionale del comportamento:
– investimento formativo soddisfacente per le varie figure professionali (compresi gli assistenti scolastici e gli educatori domiciliari) a dispetto di corsi di formazione generici o consigli e ricette banalmente inutili.