Siglate in questi giorni a Mosca due partnership tra il Consiglio nazionale delle ricerche, l’Accademia delle scienze russa e la Fondazione russa per la ricerca di base. Obiettivo della collaborazione, rafforzare le relazioni tra gli enti per favorire lo scambio di idee e competenze scientifiche e tecnologiche tra i due Paesi
Ci saranno incontri a Mosca con l’ambasciatore italiano a Mosca Pasquale Terracciano e verranno siglate in questi giorni due partnership tra il Consiglio nazionale delle ricerche, l’Accademia delle scienze russa e la Fondazione russa per la ricerca di base. Obiettivi principali della missione del presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) professor Massimo Inguscio, presidente della Consulta dei presidenti degli Enti pubblici di ricerca, grazie al prezioso gioco di squadra istituzionale con l’ambasciatore Terracciano, quelli di sviluppare relazioni di science diplomacy, rafforzare le relazioni tra gli enti per favorire lo scambio di idee e competenze scientifiche e tecnologiche, modelli formativi tra i due Paesi, per amplificare la rete e l’amicizia tra i ricercatori italiani e russi.
I due accordi saranno firmati dal presidente del Consiglio nazionale delle ricerche Inguscio, in missione a Mosca, con Alexander Sergeev, presidente dell’Accademia delle scienze russa (Russian Academy of Science – Ras) e con Vladislav Panchenko, chairman della Fondazione per la ricerca di base (Russian Foundation for Basic Research – Rfbr). Con l’Accademia il Cnr chiude un accordo di quattro anni, mentre con la Rfbr l’intesa, firmata presso l’Ambasciata italiana, è di durata quinquennale. Nello specifico, le collaborazioni riguarderanno diversi campi scientifici e coinvolgeranno i ricercatori dei due Paesi attraverso progetti bilaterali e multilaterali.
“Le intese che firmeremo con queste due prestigiose istituzioni riaffermano la vocazione del Cnr all’internazionalizzazione della scienza che è sempre inclusiva e in favore del progresso e della salute delle persone e della terra”, dichiara il presidente Inguscio. “Alla base degli accordi c’è la comune volontà di contribuire a migliorare le relazioni esistenti tra i due Paesi e a incentivare la circolazione di conoscenze e competenze che favoriscano l’avanzamento scientifico e tecnologico a beneficio comune, anche aumentando il numero di ricercatori coinvolti nei progetti bilaterali. La Russia è un laboratorio di ricercatori, ambiente, studi straordinario e unico al mondo. Da sempre uno scenario scientifico, tecnologico e di innovazione stimolante per molti campi di studio e discipline di ricerca”.
“La Rfbr è stata fondata dall’ex-presidente della Federazione Boris Yeltsin nel 1992, con l’obiettivo di favorire la ricerca scientifica e il potenziale tecnologico russo”, ricorda il chairman della Rfbr. “Questo accordo fa seguito a una prima collaborazione tra i nostri due enti avviata nel novembre del 2013. La linea dei due protocolli prevede una cooperazione scientifica nei settori della biotecnologia, della fisica, della medicina, delle scienze della terra e dell’information technology”.
Nell’ambito della missione istituzionale in Russia, il presidente Inguscio si recherà in visita anche all’Università Mephi di Mosca, istituzione nota per le sue ricerche in fisica, dove incontrerà il rettore e il prorettore.