Fervono i preparativi per la conferenza Nazioni Unite sul cambiamento climatico che si terrà a Parigi nel mese di dicembre. Lo scopo della conferenza è quello di adottare un ambizioso accordo globale legalmente vincolante da attuare a partire dal 2020.
Come parte di questi preparativi, il Consiglio d’Europa ha adottato la presentazione sul contributo a livello nazionale Determinato previsto (INDC) dell’UE e dei suoi Stati membri. La presentazione conferma che l’UE e i suoi Stati membri sono impegnati a un obiettivo vincolante di una riduzione di almeno il 40% nazionale delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto al 1990, da adempiere congiuntamente, come indicato nelle conclusioni del Consiglio europeo di ottobre 2014.
Il ministro della Lettonia per la Protezione dell’Ambiente, Kaspars Gerhards, ha sottolineato che “Un’azione concentrica della diplomazia del clima sarà necessaria al fine di costruire le alleanze necessarie per un accordo ambizioso a Parigi”. Il Consiglio ha affrontato le questioni del cambiamento climatico dell’Unione Energy, concentrandosi sulla decarbonizzazione dell’economia. I ministri hanno inoltre discusso gli aspetti ambientali dell’ annuale crescita in vista della revisione intermedia della strategia Europa 2020 ed hanno incentrato la discussione su come la strategia potrebbe contribuire al meglio al passaggio verso un efficiente, sistema di basse emissioni di carbonio.
Il Consiglio ha valutato, poi, gli ultimi sviluppi nei negoziati sul programma di sviluppo post-2015, da adottare al vertice dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel settembre 2015. Quindi, uno scambio di opinioni con l’Agenzia europea per l’ambiente sui risultati del suo recente rapporto “L’ambiente in Europa – Stato e prospettive 2015”. Infine, il Consiglio ha adottato senza discussione una decisione relativa all’adesione dell’Unione europea alla Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche (CITES) in pericolo.