Il progetto di poter avere al Cardarelli un asilo nido aziendale è in linea con la visione politica del governatore Vincenzo De Luca, impegnato per una Sanità d’eccellenza, anche per chi nella Sanità ci lavora. «Il Presidente ha accolto con grande entusiasmo questo progetto – sottolinea il direttore generale Ciro Verdoliva – ci ha spronati con il suo solito piglio e con un cospicuo finanziamento. All’asilo nido ho fortemente creduto insieme ad Anna Iervolino (direttore amministrativo) e Franco Paradiso (direttore sanitario). Ci tenevamo a realizzarlo in tempi rapidissimi per garantire a tutti i cardarelliani un miglior ambiente di lavoro e siamo fieri di aver raggiunto l’obiettivo».
Asilo nido al Cardarelli: igiene e sicurezza garantiti
Ogni spazio dell’asilo è stato studiato per il benessere psicofisico dei piccoli ospiti. Ingegneri e tecnici hanno previsto un contesto sociale ampio e condizioni igienico-sanitarie di assoluta garanzia, insomma una struttura sicura e salubre.
Per l’assessore regionale alle Pari Opportunità Chiara Marciani «gli interventi che assicurazione una migliore conciliazione dei tempi di vita lavorativa con i tempi di vita familiare sono una priorità per la Regione Campania, aumentando non solo il benessere familiare, ma anche il tasso occupazionale delle donne. La Giunta del Presidente De Luca ha voluto provvedere ad un finanziamento particolare per i nidi negli ospedali della nostra Regione anche per far si che possano poi diventare anche delle strutture di supporto per coloro che devono occuparsi di familiari in cura e possono avere un ulteriore supporto nella gestione dei figli più piccoli».
Asilo nido al Cardarelli: com’è strutturato
L’organizzazione degli spazi nasce dall’esigenza di accogliere un numero di ospiti con frequentazione fissa e per questo è stata prevista l’accoglienza di 8 bambini piccoli o lattanti e 16 più grandi (divezzi o semi divezzi). Una distinzione che potrà cambiare nel tempo a seconda delle esigenze, per questo è stata prevista la possibilità di movimentare le pareti divisorie (pareti mobili) e gli arredi dello spazio polifunzionale di gioco e mensa, in modo da poter modulare l’area a seconda delle necessità. Le pareti mobili possono essere totalmente rimosse, proponendo così anche una terza ipotesi di utilizzo dello spazio di gioco, costituita da un’unica grande sala, attrezzata in modo da potere essere utilizzata come ludoteca. Il bambini accedono al “micro-nido” accompagnati dai genitori o dai tutori. Poi, assieme, si cammina verso la camera calda per arrivare all’area del distacco. Il piccolo prosegue accolto dall’educatore, mentre la mamma o il papà si fermano nell’area di accoglienza con pareti vetrate. I genitori possono anche entrare nella zona delle attività e fermarsi in appositi spazi previsti per i tutori. In questo modo, il distacco è molto più dolce e l’educatore può avvantaggiarsi della presenza del genitore durante le prime fasi. Come detto, l’area di accoglienza è separata dalle aree di attività da una vetrata mobile che all’occorrenza può essere anche essa rimossa per la creazione del grande ambiente. Tutto questo nel solo interesse di offrire un servizio in più alle famiglie dei cardarelliani, ogni giorno in prima linea per garantire salute.
Il progetto vede il patrocinio della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie. «Siamo particolarmente orgogliosi di essere qui quest’oggi all’inaugurazione dell’asilo nido dell’ospedale Antonio Cardarelli – ha detto Sua Altezza Reale il Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie – importante progetto che ha visto, per la sua realizzazione, la lungimirante collaborazione tra Governo regionale e Azienda Ospedaliera. Il nostro auspicio è che questo spazio, nato per agevolare l’equilibrio tra lavoro e vita privata dei dipendenti del Cardarelli, così come per facilitare tutte quelle mamme e papà in visita ai propri cari, possa essere un esempio virtuoso da seguire».
Oltre al governatore Vincenzo De Luca, all’assessore regionale Chiara Marciani e ai Principi Carlo e Camilla di Borbone delle Due Sicilie (Duchi di Castro), il Vescovo Lucio Lemmo (delegato del Cardinale Crescenzio Sepe), Margherita Dini Ciacci (Past Presidente Unicef Campania e medaglia ONU per la pace).