Capacità Building, Environmental Sustainability e Space Partnerships sono stati i tre temi del Forum Internazionale dello Spazio (ISF) che si è svolto nella capitale del Kenya. L’incontro – il secondo a livello ministeriale dopo l’edizione 2016 a Trento (Italia) – si è concentrato sul continente africano: “Scienza spaziale e università per lo sviluppo sostenibile in Africa”.
Ministri della scienza, università e ricerca, autorità spaziali, agenzie spaziali, rappresentanti delle organizzazioni spaziali internazionali e esperti spaziali senior, riuniti sotto gli auspici della Federazione Astronautica Internazionale (IAF), dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e del Ministero della Difesa del Kenya, hanno discusso sulle possibilità che la scienza e la tecnologia e le applicazioni spaziali rappresentano per sostenere lo sviluppo socio-economico dell’Africa.
Al termine della conferenza, i delegati di 29 paesi africani e di 14 agenzie nazionali (non africane) e internazionali hanno adottato una dichiarazione che riassume i principali risultati delle discussioni e che fornisce le raccomandazioni alla comunità spaziale africana.
In questo contesto, il Centro Internazionale per l’Educazione Spaziale in Africa, situato presso il Centro Spaziale Broglio (Progetto San Marco) a Malindi (Kenya) svolgerà un ruolo fondamentale. La dichiarazione finale di ISF prevede infatti che “il Centro Spaziale Broglio possa raccogliere i bisogni dei paesi africani e proporre attività di applicazione spaziale e formazione per lo sviluppo del Capacity Building per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile”.
“Cinquant’anni dopo San Marco 2, il primo satellite italiano lanciato da un razzo Scout dalla base di Malindi, è il riconoscimento dell’importanza del Centro SpazialeBroglio“, ha dichiarato Roberto Battiston (nella foto in alto durante il suo intervento), Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), che ha anche espresso il suo apprezzamento “per l’atmosfera amichevole e lo spirito di collaborazione costruttiva“. “Questo secondo Forum continentale – ha aggiunto Battiston – rappresenta un importante contributo per il raggiungimento delle ambizioni e delle aspirazioni dei paesi africani nello spazio in risposta anche agli obiettivi del millennio dell’agenda delle Nazioni Unite 2030“.
Il ministro della Difesa, Raychelle Omamo, capo delegazione del Kenya, nel discorso di apertura ha detto che un settore spaziale robusto è la chiave per affrontare le sfide socio-economiche, sanitarie e ambientali dell’Africa. “Gli stati africani affrontano una miriade di sfide nei settori della sicurezza alimentare, fornitura di acqua pulita e servizi sanitari, creazione di posti di lavoro e industrializzazione“, ha detto Omamo.
Tra gli altri relatori, Jean-Yves Le Gall, presidente dell’IAF e presidente del CNES, Jan Woerner, Direttore Generale dell’ESA, Pascale Ehrenfreund, presidente del comitato direttivo della DLR e Simonetta Di Pippo, direttore dell’Ufficio per gli affari spaziali esterni delle Nazioni Unite. Il secondo Forum internazionale dello spazio a Nairobi vuole anche portare un contributo UNISPACE + 50 e all’attuazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.
Al successo dell’evento hanno collaborato le industrie italiane: Telespazio / Leonardo, Thales Alenia Space, Avio, Vitrociset, Sitael, Kaiser e OHB.