Si tratta di uno dei più lunghi e celebri pellegrinaggi al mondo, 800 chilometri di marcia zaino in spalla. Molte volte, però, si trascura l’importanza della preparazione fisica all’impresa.
E’ consigliabile iniziare una buona preparazione atletica almeno sei mesi prima del cammino in maniera graduale. Passeggiare ogni giorno, fare le scale o nuotare inizialmente può aiutare ma è necessario incrementare l’esercizio via via.
Gli allenamenti generalmente consigliati prevedono tempo e costanza; per prima cosa è necessario rivolgersi al proprio medico per vagliare il proprio stato di salute e le interazioni con l’impresa, più a rischio, ovviamente, chi non svolge abitualmente attività fisica.
Il primo mese quasi tutti i piani di allenamento prevedono di fare esercizio fisico per 25/30 minuti al giorno per tre volte a settimana alternando i giorni di allenamento e seguendo percorsi che prevedano salite, discese, scalini e terreno irregolare. Consigliabile portarsi in spalla un peso simile a quello che si prevede di portare con sé durante il cammino.
Il secondo mese sarebbe opportuno aumentare il chilometraggio passeggiando per almeno 12/15 chilometri. Bisogna, inoltre allenare anche le spalle, le anche e la schiena. Camminando o facendo le scale il peso della parte superiore del corpo ricade sulla schiena, ginocchia e caviglie, dunque, specialmente chi effettua un’attività lavorativa sedentaria deve star bene attento a rendere queste zone più forti.
Già dal terzo e quarto mese l’esercizio si fa più intenso, è consigliabile camminare per 40 /50 minuti tre volte a settimana ai quali aggiungere una cinquantina di minuti di bicicletta o nuoto. Il quinto mese prevede un’ora di camminata tre volte a settimana e un’escursione settimanale. Al sesto mese si è quasi pronti ma bisogna aumentare il livello degli sforzi. Almeno trenta minuti di passeggiata in salita e su terreni irregolari per tre volte a settimana portando in spalla uno zaino. Bisogna creare una situazione simile al Cammino da intraprendere, mantenendo, altresì, attiva l’escursione settimanale.
Così facendo dovreste avere una preparazione sufficiente affrontare il lungo Cammino di Santiago, tuttavia, nonostante la giusta preparazione atletica non si è certi di essere al riparo da possibili fastidi.
In primis il dolore agli stinchi, si tratta del fastidio che riguarda la parte anteriore della bassa gamba, in genere è il risultato dello sforzo al quale vengono sottoposti i muscoli della zona, può essere causato dall’uso di scarpe poco adeguate, o dal camminare su terreni poco familiari o dall’intensificarsi troppo repentino dei chilometri percorsi. Niente paura, un po’ di riposo e ghiaccio risolveranno il problema in quattro e quattr’otto. Se vi capita però durante il cammino fate subito un po’ di stretching su quei muscoli.
Altro fastidio è causato dagli sfregamenti di alcune parti del corpo che possono causare irritazioni, parliamo in genere dell’interno coscia, natiche, ascelle, capezzoli e riga del reggiseno. Oltre che dal movimento questo problema è generato dal sudore che seccandosi genera sali minerali sulla pelle che a loro volta soggetti alla continua frizione aumentano l’irritazione della cute.
Il dolore ai talloni è uno degli altri rischi della camminata, in questo caso è necessario che la fascia plantare sia messa a riposo onde evitare che il fastidio s’inasprisca. I tradizionali rimedi previsti in questo caso sono lo stretching del polpaccio, i massaggi e una giusta dieta, oltre a scarpe adatte ad ammortizzare. Le vesciche sono un altro tipico fastidio delle lunghe camminate, in questo caso possono essere d’aiuto cerotti che garantiscono una maggiore igiene.
Per evitare il dolore ai piedi o comunque per trarre un po’ di sollievo è importante immergere in acqua fredda i piedi dopo ogni passeggiata e massaggiarli con cura, inoltre, non è da sottovalutare la prevenzione. Bisogna mantenersi idratati, bere molta acqua; indossare capi comodi, adatti alla temperatura e non stretti.