Ci avete mai fatto caso? Se sfogliate un giornale, guardate la televisione, ascoltate i discorsi della gente, accendete la radio, visitate qualche blog sportivo o, semplicemente, vi date una breve occhiata in giro, scoprirete che siamo letteralmente “circondati” dallo sport.
In Italia poi, come è palesemente ovvio, ci si trova praticamente all’interno di uno dei Paesi più famosi a livello mondiale per le sue squadre di calcio. Anche il tennis sta avendo un’era d’oro per l’Italia. Oltre alla questione Mondiali Qatar 2022, la Serie A tricolore rimane uno dei punti fissi di migliaia e migliaia di tifosi italiani e stranieri.
Squadre come Juventus, Milan, Inter, Napoli, Roma e così via sono davvero conosciute ed apprezzate sia in Europa che fuori, da ricordare il periodo di Zlatan Ibrahimović negli LA Galaxy prima di tornare nuovamente tra le file del Milan, e non mancano poi le comparsate dei vecchi campioni come sponsor di alcuni prodotti.
Basti pensare, ad esempio, ad Alessandro Del Piero per l’acqua Uliveto oppure a Francesco Totti per il detersivo ed i servizi di telefonia mobile per rendersi conto di come lo sport del pallone sia sostanzialmente onnipresente qui da noi.
Eppure il calcio non è sempre stato così. Prima della sua nascita in Inghilterra verso la fine della prima metà dell’Ottocento (la data ufficiale pare essere il 1848) e successiva diffusione in tutto il mondo conosciuto, il calcio può vantare degli illustri antenati più o meno conosciuti. Cerchiamo dunque di descriverne brevemente un paio per renderci conto della evoluzione che ha avuto tale disciplina sportiva.
Prima dei campionati Mondiali, degli Europei, dell’istituzione della FIFA, delle scommesse online e dei maggiori videogiochi come PES il globo terracqueo non era così connesso come oggi e ce lo dimostra il fatto dell’esistenza delle civiltà pre colombiane.
Tra queste i Maya erano probabilmente i più famosi soprattutto per un particolare tipo di gioco, decisamente mortale, chiamato semplicemente pitz. Citato persino nel divertente film d’animazione “La strada per El Dorado”, questo gioco consisteva nel far passare una palla dentro ad un anello di pietra posizionato ad una certa altezza.
Le due squadre sfidanti potevano colpirlo con varie parti del corpo, inclusi i piedi, la testa, i gomiti e persino il bacino, ed avevano anche ben più di un motivo valido per vincere. Infatti il pitz era utilizzato come un modo per risolvere i vari conflitti armati locali oppure onorare i propri dei dato che, la squadra sconfitta, sarebbe stata offerta in sacrificio. Quando si dice i miracoli della motivazione!
Spostandoci poi più avanti nel tempo e più vicini a noi, praticamente in Toscana, si può poi ritrovare il calcio storico fiorentino che, ad ogni modo, non era certo meno violento e seguito. Si trattava infatti di una sorta di mix tra il calcio odierno ed il rugby visto che si poteva tenere la palla con le mani ed ancora oggi viene ricordato nelle rievocazioni storiche.
Ma ovviamente anche il calcio di allora aveva bisogno di campioni a cui ispirarsi e Firenze non era da meno visto che partecipavano addirittura alcuni membri della famiglia de’ Medici che regnava sul capoluogo toscano.