Affrontare il tema da un punto di vista scientifico: è questo lo spirito alla base della conferenza stampa organizzata dall’Associazione Luca Coscioni e dal gruppo SeTa a Roma. L’appuntamento, che si terrà presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato, si pone l’obiettivo di analizzare e confutare quelle argomentazioni fuorvianti e prive di evidenze scientifiche che, ancora oggi, vengono proposte nel quotidiano, e quanto mai attuale, dibattito pubblico.
Il batterio della Xylella, ritornato agli onori delle cronache in seguito all’archiviazione da parte del Tribunale di Lecce dell’indagine a carico di dieci scienziati italiani che se ne erano occupati in passato e che erano stati accusati di aver causato la diffusione della malattia in seguito ai loro studi, deve essere combattuto primariamente da un punto di vista informativo. In questo senso, troppe negli anni sono state le teorie complottistiche che hanno visto oscure e losche figure agire in favore di un asservimento dell’interesse pubblico a quello dei rurali. Come anche ricordato dai Lincei in passato, c’è altresì la necessità di attuare quelle significative misure di contenimento previste, di stimolare la ricerca e di formare al meglio gli operatori del settore e, soprattutto, di agire in fretta per contrastare la fitopatia e salvare quel che resta dell’economia pugliese.
Alla conferenza stampa interverranno:
Roberto Defez, membro del Consiglio Nazionale delle Ricerche e consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni;
Gilberto Corbellini, Direttore del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale del CNR e consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni;
Enrico Bucci, Adjunct Professor in Systems Biology Sbarro Health Research Organization, c/o Temple University;
Filomena Gallo, avvocato e segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni;
Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni;
Luigi Mariani, gruppo informale SeTA;
Tommaso Maggiore, gruppo informale SeTA.
L’accesso alla sala – con abbigliamento consono e, per gli uomini, obbligo di giacca e cravatta – è consentito fino al raggiungimento della capienza massima.