Telco per l’Italia 2020: “5G the new normal: quali casi, quali soluzioni”
Il 5G è un’opportunità, come ha sottolineato Alessandro Gropelli, General Director of Strategy & Commmunications di Etno durante la tavola rotonda virtuale di Telco per l’Italia 2020, organizzata da CorCom e Digital360. Il 5G è un’opportunità per tutti, non solo per le aziende. Secondo Alessandro Gropelli infatti, la nuova tecnologia racchiude in sé tre concetti fondamentali, esplicativi della rivoluzione odierna: Inclusione, Innovazione e Industry 4.0.
Il 5G è una tecnologia “inclusiva” secondo Gropelli, perché abbate le barriere territoriali dell’isolamento. In più, è una tecnologia innovativa, perché diffonde la cultura della piattaforma, qualcosa a cui non avevamo mai assistito prima d’ora. Infine, il 5G è un settore fortemente legato al concetto di Industry 4.0, un mercato in cui l’Italia può avere la grande opportunità di emergere.
I vantaggi sono tanti dunque, ma forse non è chiaro a tutti. E’ importante infatti combattere le fake news e dare seguito a giuste informazioni, innanzitutto in merito all’elettrosmog. Negli ultimi tempi ci sono stati circa 180 attacchi ad antenne 3G e 4G in tutta Europa e violenze fisiche ai tecnici sul campo intenti nel loro lavoro. Questa frizione secondo Gropelli deve preoccupare, perché potrebbe comportare un forte rallentamento infrastrutturale che non sarà facile poi recuperare. Per questo motivo conclude Gropelli, è fondamentale lavorare in sinergia con sindaci e autorità locali per far passare il messaggio giusto sulla tecnologia 5G.
Il 5G è un’opportunità: sanità e formazione
Anche per Luigi de Vecchis, presidente di Huawei Italia, il 5G funzionerà solo se si ragionerà in termini di ecosistema digitale e non di sola infrastruttura. De Vecchis si unisce agli altri ospiti, ribadendo l’ importanza di fermare gli atti di vandalismo sulle infrastrutture e le fake news, che fanno solo male al Paese. Il presidente di Huawei Italia porta come esempio significativo la Cina. Quest’ultima, durante il Covid-19 grazie al 5G è riuscita egregiamente a contenere il contagio attraverso un serrato scambio di dati e informazioni tra gli ospedali.
In merito alla questione degli ospedali e della salute, è intervenuta anche Giuseppina di Foggia, Country Senior Officer Italia e Malta di Nokia. Quest’ultima ritiene che ora che abbiamo sperimentato l’efficienza del 5G nella vita privata, è necessario darsi nuove priorità e spingere ad esempio sulla sanità. In quest’ambito Nokia ha già avuto diverse esperienze tra cui l’ambulanza con la TAC a bordo per una diagnosi tempestiva già in fase di trasporto. Un altro nodo importante per di Foggia è l’alfabetizzazione digitale. Bisogna investire in ricerca e sviluppo, ma anche nella formazione, e non solo del personale aziendale ma anche del personale collegato alla filiera di produzione, investendo clienti e fornitori.
Dello stesso avviso è anche Lucio Fedele, Chief Operating Officer Vice President Sales ZTE Italia. ZTE continua ad investire in Italia, valorizzando i territori, come nel caso dell’operazione l’Aquila oppure come il Cybercecurity Lab a Roma. Poiché per il 5G sono necessarie competenze manageriali e professionali, anche ZTE sta investendo sulla formazione delle persone a cui ha dedicato un particolare focus nel 2020-2021. Inoltre, secondo Fedele, poiché quando si parla di 5G, si parla di rivoluzione delle persone coinvolte. Per questo motivo, è fondamentale avere una classe dirigenziale 5G, e non solo tecnici specializzati.
Non riusciremo a farne più a meno
Il 5G è un’opportunità, ma già adesso stiamo notando che è diventata una necessità. Lo ha spiegato Riccardo Macolo, Head of Strategy and 5G for Industries di Ericsson Italia,con i risultati dell’ultimo studio di ConsumerLab di Ericsson reportsulle abitudini degli italiani durante la pandemia. Dal report è emerso un incremento del 100% della banda larga, ma anche un significativo picco del mobile. Su un campione di 33 milioni di persone, l’analisi ha mostrato che, dopo il Covid-19, le persone hanno incrementato di 3 ore in più al giorno la loro connettività fissa e di 1 ora al giorno quella mobile.
Dati sorprendenti che ci fanno capire l’opportunità da cogliere e la strada da perseguire. Le persone adesso hanno fame di connettività, e sarebbe una follia per l’Italia non cogliere e sfruttare le evidenze di questi ultimi sei mesi. Riccardo Macolo ha inoltre evidenziato che, nonostante il periodo di crisi che dovrebbe portare ad una riduzione delle spese, la connettività e la tecnologia non sono state penalizzate, anzi. Questo dato fa intendere una evidente inversione di tendenza nei consumi e nelle abitudini degli italiani, che adesso identificano la tecnologia tra i beni primari.