A tre anni dall’inizio del conflitto nello Yemen, l’UNICEF lancia il rapporto “If Not In School”, con dati drammatici sulla condizione dell’infanzia nel paese.
Da quando il conflitto è riesploso, nel marzo 2015, 2.195 bambini sono rimasti uccisi, 3.387 mutilati, 2.443 sono stati arruolati per combattere, 279 sono stati sequestrati o detenuti arbitrariamente.
22,2 milioni di persone, fra cui 11,3 milioni di bambini e ragazzi (0-18 anni) hanno bisogno di di qualche forma di assistenza umanitaria per sopravvivere.
1,8 milioni di bambini sotto i 5 anni e 1,1 milioni di donne in gravidanza o in allattamento soffrono di malnutrizione grave: un aumento del 128% rispetto ai tassi del 2014, un anno prima che riesplodesse il conflitto.
1,8 milioni di bambini sono a rischio di malattie diarroiche e 1,3 milioni esposti a rischio di polmonite, le prime due cause di mortalità infantile a livello globale.
16 milioni di yemeniti, (fra cui 8,2 milioni di bambini) hanno bisogno di aiuto per avere o mantenere un accesso all’acqua potabile e a servizi igienici adeguati;
Circa l’80% della popolazione yemenita vive in povertà.
Bambini senza scuola
Secondo il rapporto presentato oggi, oltre 2.500 scuole sono fuori uso: due terzi sono state danneggiate da combattimenti e bombardamenti, il 27% sono chiuse e il 7% adibite a scopi militari o a rifugio per gli sfollati.
Quasi 500.000 alunni hanno dovuto abbandonare la scuola dopo la ripresa del conflitto nel marzo 2015, portando così a 2 milioni il numero totale di bambini yemeniti fuori dal sistema educativo.
Al tempo stesso quasi il 75% degli insegnanti delle scuole pubbliche non vengono retribuiti da più di un anno, situazione che pone a grave rischio la continuità dell’istruzione di altri 4,5 milioni di alunni.
“Un’intera generazione di bambini yemeniti si trova ad affrontare un futuro triste a causa dell’accesso limitato o inesistente all’istruzione” afferma Meritxell Relaño, Rappresentante UNICEF nello Yemen. “Anche coloro che rimangono a scuola non ricevono l’istruzione di qualità di cui hanno bisogno.”
Anche andare a scuola è diventato pericoloso: i bambini rischiano la vita nel percorso, e spesso i genitori scelgono di tenerli a casa.
Le difficoltà nell’accesso all’istruzione stanno spingendo ragazzi e famiglie verso alternative pericolose, come i matrimoni precoci, il lavoro minorile e l’arruolamento.
Già nel 2016 un sondaggio condotto in 6 Governatorati del paese rivelava come quasi 3/4 delle donne si fossero sposate prima di compiere 18 anni, e quasi metà persino prima dei 15 anni.
A nome dei bambini dello Yemen, l’UNICEF lancia un appello alle parti in conflitto, a coloro che hanno un’influenza su di loro, alle autorità governative e ai donatori per:
- Porre fine alla guerra e a tutte le gravi violazioni contro i bambini: la pace e la ripresa sono un imperativo assoluto se vogliamo che i bambini dello Yemen riprendano a studiare e ottengano un’istruzione di qualità di cui hanno urgentemente bisogno e a cui hanno diritto;
- Pagare gli Insegnanti: le autorità educative dello Yemen dovrebbero lavorare insieme e trovare una soluzione immediata per fornire stipendi a tutti gli insegnanti e al personale scolastico in modo che i bambini possano continuare ad apprendere.
- Proteggere l’istruzione dei bambini, senza condizioni: tutte le parti coinvolte nel conflitto devono impegnarsi incondizionatamente a fermare gli attacchi contro le scuole per proteggere l’istruzione dei bambini in tutto lo Yemen. I bambini e il personale scolastico devono essere tenuti lontani dai pericoli e le scuole devono essere mantenute come zone sicure per l’apprendimento.
- Aumentare i finanziamenti per l’istruzione.