L’Archivio Storico fotografico AEM apre eccezionalmente al pubblico con visite guidate.
In questa occasione è possibile visitare su prenotazione gli Archivi, prima della temporanea chiusura dei locali per restyling, e ammirare il vasto repertorio fotografico compreso negli oltre 180.000 documenti conservati presso l’ex centrale di piazza Trento.
Le tre giornate di apertura straordinaria si inseriscono nel programma di eventi della XVI Settimana della Cultura d’impresa, appuntamento annuale dedicato alla valorizzazione degli archivi e del patrimonio culturale degli associati Museimpresa.
L’Archivio, dichiarato patrimonio di interesse storico-culturale dalla Soprintendenza archivistica per la Lombardia, illustra a partire dall’inizio del ‘900 fino ai giorni nostri la nascita e lo sviluppo dell’azienda elettrica municipalizzata, i cambiamenti storico-economici e politici della città di Milano, oltre alle sue trasformazioni sociali e le evoluzioni della rete di centrali collocate nel territorio lombardo.
Suddiviso in vari fondi è il frutto di un lavoro pionieristico iniziato dall’impresa nel 1988 e terminato nel 1995 volto al recupero, al restauro e all’inventariazione. Si è progressivamente composto grazie all’opera di numerosi fotografi che hanno collaborato con l’Azienda Elettrica Municipale; dal fascismo ai primi anni Cinquanta, autori del calibro di
Antonio Paoletti, Vincenzo Aragozzini e Guglielmo Chiolini hanno dato vita, con i loro servizi fotografici, a un diario serrato di immagini che racconta la progressiva modernizzazione elettrica di Milano e la costruzione dei grandi impianti in Valtellina.Nel Dopoguerra, attraverso l’house organ aziendale «il Chilowattora» (1952), ha inizio una nuova stagione iconografica che aggiunge alle immagini delle nuove opere industriali, momenti di vita quotidiana come feste aziendali, il dopolavoro, le colonie estive per i figli dei dipendenti, testimonianza di uno spaccato sociale che arriva fino agli anni ’70.
Il decennio successivo vede il recupero della memoria dell’impresa attraverso la pubblicazione di numerosi volumi storici e, contemporaneamente, la promozione di numerose campagne a cura di grandi fotografi, costituendo la base dell’attuale archivio contemporaneo. Arricchito costantemente negli anni seguenti, è oggi composto da oltre 2.400 documenti fotografici, fra cui si ricordano gli scatti di Giampietro Agostini, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Luigi Bussolati, Gianni Comunale, Mario De Biasi, Luigi Ghirri,Tancredi Mangano, Joel Meyerowizt, Martin Parr, Francesco Radino e molti altri. Opere di estremo valore, visioni di una Milano di altri tempi, con avveniristiche illuminazioni, imponenti fontane un tempo collocate in piazza Duomo, cascate che scendono dai terrazzi del Palazzo dell’Arte realizzate per la VII Triennale, ciminiere e grandi vasche fumanti di piazza Trento oggi scomparse, per arrivare, ai giorni nostri, alla campagna del 2016 realizzata da Francesco Radino, che, testimonianza della contemporaneità, documenta edifici simbolo di AEM, oltre a nuove architetture del Gruppo A2A collocate su tutto il territorio italiano.
L’Archivio presenta tre livelli di consultazione: la versione cartacea con album storici e lastre, positivi e negativi originali delle varie epoche, l’armadio automatico di consultazione Kardex, che raccoglie le immagini suddivise per tema, e la versione digitale del repertorio iconografico.
Grazie alle numerose iniziative di tutela e valorizzazione del patrimonio industriale di AEM l’Archivio ha da anni assunto il ruolo di cantiere culturale, con un approccio multidisciplinare capace di dialogare tra i patrimoni conservati e i diversi archivi regionali.
Durante la visita inaugurale interverranno: Francesco Radino fotografo di fama internazionale, Luisa Toeschi consigliere di amministrazione di Fondazione AEM, Fabrizio Trisoglio responsabile scientifico di Fondazione AEM, per mostrare il fil rouge che unisce i fondi fotografici dell’impresa e la città di Milano.