Prima il no poi il si a De Luca fra contrapposizioni e distinguoÂ
Il candidato del PD Vincenzo De Luca ha riscosso l’appoggio dell’Italia dei Valori, presentandosi al congresso del partito guidato da Di Pietro e ricevendo numerose ovazioni dalla platea. Come si spiega questo repentino cambio di posizione dell’ex pm? Fino a pochi giorni prima infatti l’ex sindaco di Salerno era stato indicato come candidato che “non rappresentava la discontinuità ” con il precedente governatore, e veniva additato come “qualcuno che avrebbe diviso, non unito” la coalizione di centro sinistra. A questo si aggiungeva il peso dei processi a carico di De Luca, peso che conta molto sulla bilancia dei dipietristi. Il cambiamento di linea va ricercato su più dimensioni: in primis lo scontro intestino all’IdV tra De Magistris e Di Pietro. Il primo, infatti, rimane assolutamente contrario all’accordo con De Luca, ma, nonostante le pressioni interne, ha deciso di non presentarsi come candidato alternativo, limitandosi a consigliare alcuni nomi mai presi veramente in considerazione. La scelta di Di Pietro può essere letta come una riaffermazione della propria supremazia all’interno del partito, un colpo di mano per dimostrare al rivale il consenso di cui gode (e così si possono spiegare gli applausi a De Luca al congresso IdV). Il segnale lanciato da Di Pietro in questo senso è chiaro, l’appoggio all’ex sindaco di Salerno è ostentato e De Magistris (originario di Salerno e 400mila preferenze alle europee 2009) rimane isolato nella sua posizione, in più non riceve dal congresso nessuna carica dirigenziale. D’altro canto la scelta di appoggiare un candidato proveniente dal PD in un agone elettorale in cui c’è un’alta probabilità di sconfitta può in un certo modo diminuire le responsabilità , ed evitare una vera e propria resa dei conti, dopo le alterne vicende tra i due schieramenti, inoltre potrebbe favorire la scelta di un candidato IdV (Callipo) per le regionali calabresi. Di fronte a queste considerazioni più prettamente politiche forse passa in secondo piano la richiesta di far accettare a De Luca un “codice etico” (che prevede le dimissioni in caso di condanna) e la considerazione che De Luca si presenta come “uomo d’azione”, che si prefigge di combattere per prima cosa i problemi legati alle varie caste, atteggiamento che sicuramente calza a pennello con gli i propositi dell’Italia de Valori.Â
                                                                                                                                          Lorenzo Cicatiello
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