L’Ictus cerebrale è tra le prime tre cause di morte e la prima causa di disabilità nell’adulto, con un pesante impatto sociale e familiare. In Europa nel 2015 i costi stimati per l’ assistenza sanitaria diretta all’Ictus sono di circa 20 miliardi di euro, mentre i costi indiretti – assistenza informale della famiglia e degli amici, perdita di produttività causata dalla patologia o dalla morte – nell’ordine di altri 25 miliardi di euro.
I dati in Campania
I dati rielaborati dall’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale (ALICe onlus Campania) che riguardano la Campania ci dicono che, sui circa 10.000 pazienti con ictus ischemico che si verificano ogni anno in regione, la mortalità – in assenza di interventi tempestivi– è pari a 850 casi. Risalgono a 3000 i decessi che si potevano evitare negli ultimi 10 anni. Così come avremmo un numero molto minore di persone disabili se la malattia fosse stata diagnosticata in tempo senza compromettere l’autonomia dei pazienti (in 10 anni avremmo potuto evitare 7000 nuovi disabili). La situazione potrebbe migliorare se noi attivassimo le Stroke Unit, ovvero i Centri di Urgenza Ictus composti da un team di professionisti che conoscono il problema e sanno trattarlo alla perfezione.
L’associazione ALICe
L’associazione ALICe, guidata dal dott. Peppe Russo, si batte da anni ribadisce che: “Le Stroke Unit hanno da lungo tempo dimostrato il loro valore”. Confronti fra dati di diversi studi condotti in diversi Paesi, hanno rilevato che con questa modalità gestionale si riducono statisticamente sia la mortalità sia il grado di invalidità di chi ha subito un ictus, indipendentemente dalla gravità e dall’età di chi è colpito. Il ritardo accumulato negli ultimi dieci anni nelle attuazione della Rete “Stroke Unit”potrebbe aver favorito “mortalità e disabilità evitabile” e un aumento dei costi a lungo termine. Proprio per questo motivo La cosa importante, però, è agire entro le prime tre-quattro ore al massimo perché, dopo quest’arco di tempo può verificarsi un’emorragia in seguito al trattamento. Naturalmente, prima si interviene, più parti di cervello possono essere salvate.
L’assistenza oggi erogata ai pazienti ictati, nonostante la tenacia di tanti operatori sanitari ed alcune meritorie iniziativa di singole Aziende Ospedaliere, è insufficiente per poter colmare l’enorme divario assistenziale esistente tra la Campania e le altre regioni del nostro paese”, dice il dottor Russo. Il Comitato Scientifico dell’Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale (ALICe onlus Campania), in occasione della giornata di riflessione planetaria sullo stato dell’assistenza all’ictus del prossimo 29 ottobre, lancia un appello affinché si possa dare inizio alla concreta attuazione del Piano Ospedaliero (Rete Regionale delle Stroke Unit e Centri di Riferimento per l’ESA), così come al decreto 23 per il Percorso riabilitativo unico integrato. “L’auspicabile istituzione di una “task-force” per l’emergenza ictus presso gli organi regionali preposti, nonché di un osservatorio regionale per le malattie cerebro-vascolari, potrebbe essere l’occasione per mettere in campo competenze e professionalità a favore del benessere dei cittadini campani, conclude.
Le giornate di prevenzione
Come negli anni scorsi, in partnership con l’AO Antonio Cardarelli di Napoli, sabato 3 novembre dalle 9 alle 15, presso la Palazzina M, per sensibilizzare alla prevenzione e ai rischi della malattia, ALICe organizza l’iniziativa “Ospedale Porte Aperte” per la valutazione del rischio Ictus.