Fra i 50 vincitori del Premio Cittadino europeo 2016, ci sono anche quattro italiani. Si tratta della Fondazione Arché, dell’Opera per la Gioventù “Giorgio La Pira”, dell’associazione Pegaso e dell’attivista italo-marocchina Nawal Soufi. Ad annunciarlo è stata, l’1 giugno, la giuria presieduta dalla vice presidente del Parlamento europeo Silvie Guillaume. Insieme a lei, per valutare i candidati, anche i vice presidenti Ildikó Gallo-Pelcz, Anneli Jäätteemaki, Dimitrios Papadimoulis e dall’ex presidente dell’Europarlamento Enrique Barón.
Il premio, dal 2008, va a quei cittadini o a quelle organizzazioni che si distinguono per il loro impegno nel rafforzare l’integrazione europea e il dialogo tra i popoli. Ogni candidato deve essere proposto da almeno un eurodeputato e quest’anno la giuria ha dovuto scegliere i migliori fra un totale di 79 partecipanti.
Per l’Italia si sono distinti quattro progetti in particolare. Quello della Fondazione Arché si basa sul dare aiuto a minori e donne in difficoltà, oltre che ad aiutare nell’integrazione le famiglie straniere. All’Opera per la gioventù “Giorgio La Pira” puntano tutto sulla costruzione di una casa europea dove i giovani possano confrontarsi. L’idea venne al fondatore Pino Arpioni, durante gli anni di guerra passati nei campi di prigionia tedeschi. L’Associazione Pegaso ha inaugurato una casa dove 22 persone disabili potranno vivere in autonomia e in armonia con l’ambiente. Nawal Soufi è una ragazza di 26 anni, italiana con origini marocchine, che in Italia è diventata il punto di riferimento per i migranti. La chiamano dai barconi in modo che lei raccolga le coordinate e le comunichi alla Guardia Costiera.