“Contest 10.000 parole”, l’iniziativa promossa dalla Testata Cinquecolonne Magazine in collaborazione con Sguardo Ad Est, ha registrato con piacere numerose adesioni, specialmente tra i giovanissimi. Grande soddisfazione ci è stata data anche dal pubblico dei lettori che ha partecipato attivamente al Contest, votando e commentando numerosi i racconti che li hanno appassionati. Un segnale importante che evidenzia come la Cultura sia parte integrante della vita delle persone. A questo concetto si lega l’iniziativa “Contest 10.000 parole” che ha l’intento di promuovere la cultura e l’arte dello scrivere, dando spazio, attraverso la nostra vetrina, innanzitutto agli autori emergenti.
Il vincitore del pubblico
Siamo lieti di annunciare quale vincitore del pubblico del “Contest 10.000 parole”, l’autrice Angela Aniello con il racconto La barchetta sul mare. Il pubblico ha apprezzato certamente la delicatezza con cui l’autrice ha toccato il tema del lutto, descritto all’interno della cornice di un paese perennemente in guerra. Ma La barchetta sul mare è anche un racconto di speranza e amore che si conclude con un messaggio di rinascita e fiducia nel futuro, attraverso l’immagine di un bimbo che guarda sereno verso il cielo nonostante tutto.
Il vincitore della Giuria
Siamo felici di annunciare Maena Delrio, autrice del racconto “Zong e il tempo”, quale vincitrice della Giuria del “Contest 10.000 parole”. Come annunciato all’avvio del Contest, oltre al commento della Giuria, riportiamo anche quello di uno scrittore famoso. La scrittrice che ha aderito alla nostra iniziativa è Annavera Viva, autrice di numerosi gialli ambientati a Napoli.
Il Commento della scrittrice Annavera Viva
Dopo aver letto “Zong e il tempo, la scrittrice Annavera Viva”, così ha espresso il suo giudizio:
Come fare per impadronirsi del tempo? Come riuscire a fermare lo scorrere della clessidra e l’inevitabile fine di tutte le cose?
Zong, in questo racconto, si pone quella che è una domanda universale dalla notte dei tempi.
“La domanda”.
E, correndo verso la genesi del tempo, cerca una risposta, una soluzione, una strada che lo affranchi dalla schiavitù dell’inesorabile divenire.
Scoprirà, a sue spese che, se il tempo è un nastro rigido nella lunghezza è, invece, cedevole nello spessore e, dunque, ci concede un’unica possibilità, quella di essere allargato.
Un racconto che descrive, mirabilmente, il più antico e disperato desiderio dell’uomo.
Il commento della Giuria
Un racconto semplice e intenso, a metà tra realtà e fantasia, che offre al lettore numerosi spunti di riflessione. L’inesorabilità del tempo, che spinge l’uomo a “fare” tanto e “sentire” poco ciò che fa, è descritta magnificamente da Maena, attraverso la metafora della vita del giovane Zong. Con questo racconto Maena Delrio ci ricorda che ogni istante della nostra vita è unico, e come tale va vissuto e assaporato. Il racconto dell’autrice è fluido e scorrevole e quanto mai attuale. La sua storia ci riporta inevitabilmente al periodo del lockdown, durante il quale, noi, come Zong, abbiamo riscoperto il piacere di fare le cose, il desiderio di coltivare gli affetti e innanzitutto, abbiamo scoperto quanto sia importante dare valore al nostro Tempo.
La scrittrice Annavera Viva
Annavera Viva è una scrittrice salentina che della città ha fatto il suo palcoscenico privilegiato, dove immaginare storie di gente comune, semplice ed amabile. I suoi gialli “Questionidi Sangue” e “Chimere” e “La cattiva stella”, raccontano oltre ad una storia, anche il quartiere Sanità, caratteristico ed unico, tra le cui strade si muovono i protagonisti don Peppino e Padre Raffaele.
I romanzi pubblicati dalla casa editrice Homo Scrivens si prestano a varie letture, non a caso sono stati definiti gialli sociali. Al di là della trama noir infatti, presentano aspetti vari, del vissuto e della realtà di questa terra, spaziando dalla gastronomia alla musica, dall’arte all’archeologia. Sempre ci sarà un delitto, ed ogni volta padre Raffaele proverà ad indagare fino a trovare movente e responsabile dell’accaduto, non senza colpi di scena e colore che accompagna ogni romanzo. Immersa in una Napoli popolare è anche la sceneggiatura del cortometraggio “La Consegna”, per la regia di Vincenzo Peluso, e con l’attore Patrizio Rispo nel ruolo del protagonista Vincenzo Ammaturo.