Sono 43 i progetti di innovazione ammessi al finanziamento, per un importo complessivo di 475.000 euro, nell´ambito del programma I-start della Regione Umbria, presentati da oltre 140 imprese aggregate in reti per avviare iniziative di innovazione in collaborazione con esperti, Università, centri e laboratori di ricerca in seguito all´avviso pubblico per cluster d´impresa (pmi e imprese artigiane) gestito da Sviluppumbria.
“Le motivazioni che ci hanno condotto a ad avviare anche per il 2015 il programma I-start – sottolinea l´assessore regionale allo Sviluppo Economico, Fabio Paparelli – risiedono nella evidente necessità di innescare processi di innovazione nelle piccole e medie imprese soprattutto a causa della scarsa disponibilità di risorse finanziarie proprie, unitamente agli alti costi e alla difficoltà di accesso e attivazione dei servizi di ricerca e sviluppo. Grazie al contributo della Regione, vengono attivati progetti per un valore complessivo di 900.000 euro“.
“Se spesso la grande impresa può disporre al proprio interno di molti strumenti per innovarsi – rileva – la piccola, e ancora di più la microimpresa, ha spesso bisogno del contributo esterno per riuscire a reperire sul mercato gli elementi necessari, da cui partire come base per poi aggiungere le proprie competenze anche grazie ad un approccio integrato che favorisce la costituzione di reti e cluster. L´intervento della Regione, in questi casi rappresenta una leva fondamentale per le piccole imprese e costituisce uno degli strumenti a disposizione per spingerle verso l´innovazione“.
“Semplificazione e velocità – conclude Paparelli – sono caratteristiche apprezzate dalle imprese che possono vedere istruiti i progetti in tempi rapidi facilitando la successiva attuazione per quelli che hanno ottenuto le migliori valutazioni. È giusto quindi apprezzare il lavoro svolto da Sviluppumbria che in quaranta giorni ha chiuso l´attività istruttoria ed approvato i progetti per consentire la massima efficacia dei risultati attesi in termini di impatto su prodotti e servizi da immettere sul mercato che saranno realizzati nel tempo massimo di tre, quattro mesi“.