Promettono di stimolare corpo e mente. E lo fanno davvero. Per questo motivo, gli energy drink sono amati dai giovani, al punto che il 68% dei ragazzi tra i 10 e i 18 anni li beve con regolarità. Non solo: sono presenti anche tra le bevande che il 18% dei bambini tra i 3 e i 9 anni assume più di frequente. Ma i medici mettono in guardia: vanno consumati con moderazione perché sono un concentrato di zuccheri, caffeina e sostanze stimolanti. I più piccoli, poi, farebbero bene a starne alla larga.
I numeri
Secondo i dati pubblicati dall’Efsa (l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare), nel gruppo 10-18 anni il consumo è molto elevato, con una media di 7 litri al mese. Ma anche gli adulti non scherzano: nella fascia 18-65 anni, infatti, oltre il 30% delle persone acquista spesso queste bevande.
La ricetta esplosiva
“Il loro ingrediente principale è l’acqua, alla quale vengono addizionati carboidrati (zuccheri), elettroliti (cioè minerali come il magnesio, il sodio e il potassio), vitamine, specie quelle del gruppo B, oltre a eccitanti ed energetici quali caffeina, guaranà, ginseng, taurina, carnitina e altri derivati di origine vegetale”, sostiene la dottoressa Elga Baviera, biologa esperta in sicurezza alimentare dello studio ABR di Roma – Alimenti e sicurezza.it. “Spesso contengono coloranti, conservanti e aromi di sintesi che ne fanno un prodotto ben poco naturale. Queste bevande, in prevalenza analcoliche, sono famose per i loro effetti stimolanti, energizzanti e di amplificazione delle prestazioni sportive e mentali (reali o, a volte, solo per via dell’effetto placebo). Ma attenti: non hanno niente a che vedere con gli sport drink, che hanno una formulazione diversa e servono a reintegrare le perdite idrosaline”.
L’altolà del Parlamento europeo
Per arginarne il consumo eccessivo, il Parlamento europeo ha proibito di inserire sugli energy drink contenenti zucchero e caffeina l’indicazione che siano in grado di aumentare la performance atletica o la concentrazione. “Questi prodotti, oltre a dosi massicce di zuccheri, dei quali la nostra alimentazione è fin troppo ricca, apportano quantità elevate di sostanze eccitanti come la caffeina, una cui smodata assunzione provoca sintomi come cefalea, insonnia e iperagitazione. Per di più, in combinazione con gli alcolici, abitudine sempre più diffusi tra i giovani, possono indurre depressione, alterazioni del ritmo cardiaco e della funzionalità renale“, conclude la dottoressa Baviera.
A questo proposito un team di ricercatori canadese della University of Victoria ha condotto una ricerca pubblicata sul Journal of Studies on Alcohol and Drugs e ha provato che mischiare alcolici con bevande energetiche a base di caffeina può anche aumentare il rischio di andare incontro a incidenti stradali o di assumere comportamenti più a rischio, ritrovandosi magari nel bel mezzo di una rissa.
I rischi per la salute
Tra i principali rischi effetti collaterali del consumo eccessivo c’è l’aritmia: un’anomalia nel battito cardiaco che può impedire al cuore di pompare abbastanza sangue al corpo, con conseguenze per il cervello, il cuore stesso e altri organi. E’ questo che è accaduto a Davis Cripe, studente americano di 16 anni, morto il 26 aprile durante una lezione in un liceo della Carolina del Sud.
Dall’autopsia, riporta Repubblica, non erano emersi problemi cardiaci precedenti e non era risultato che il ragazzo soffrisse di particolari patologie. “Questa non è un’overdose, abbiamo perso Davis per una sostanza del tutto legale – aveva spiegato il medico Watts – . Il nostro obiettivo è di far sapere alla gente, soprattutto ai nostri ragazzi che vanno a scuola, che queste bevande possono essere pericolose, e di stare molto attenti a quante ne assumono nell’arco della giornata“.
Dipendenza, diabete e sovrappeso
Secondo gli esperti, inoltre, un uso eccessivo potrebbe aumentare il rischio di patologie croniche e degenerative, e creare dipendenza psicologica. L’errore di fondo sta nel fatto che questi drink vengono pubblicizzati associati a un’immagine vincente, sia a livello di prestanza fisica che mentale.
In realtà gli esperti hanno sottolineato più volte che queste bevande hanno un alto contenuto di zucchero. Gli ultimi studi internazionali sugli energy drink hanno messo in correlazione il consumo di queste bevande con un più alto rischio di diabete di tipo 2, che colpisce prevalentemente adulti con problemi di peso. Ed espone i ragazzi alla carie con conseguente danneggiamento dei denti.
Gli zuccheri, tuttavia, non sono le uniche sostanze a finire sotto accusa. Fra i diversi studi anche un’analisi dell’Istituto superiore di sanità che parla di “pericolosità legata ai potenziali effetti negativi della caffeina sull’organismo” collegata a “una sindrome clinica riconosciuta dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali”.
Ma qual è la dose da non superare?
Secondo la dottoressa Baviera, “la soglia di sicurezza giornaliera per un adulto è di 400 mg nel caso di una lattina da 250 ml di energy drink che contiene quasi 30 g di zucchero e 80-110 mg di caffeina, mentre per bambini e adolescenti è bene non superare la soglia di 3 mg/kg di peso corporeo. Una lattina di energy drink contiene quindi quasi tutta la dose giornaliera di caffeina per un ragazzo. Lo stesso vale per un adulto che ne consuma due o tre al giorno, oltre ai caffè abituali”, avverte l’esperta.