Il Dadaismo, nato durante la Prima Guerra Mondiale come reazione all’orrore e all’assurdità del conflitto, sconvolse il panorama artistico del XX secolo. Artisti provenienti da diverse discipline si unirono sotto l’egida di un’unica parola, “Dada”, che in romeno significa “si”, “no” e “bambino”. Un’ironia intrinseca che permeava ogni loro opera, volta a sovvertire le convenzioni artistiche e a mettere in discussione il concetto stesso di arte.
Zurigo, Cabaret Voltaire e la nascita del movimento
Nel 1916, a Zurigo, un gruppo di artisti e intellettuali, tra cui Hugo Ball, Emmy Hennings, Tristan Tzara, Hans Arp e Marcel Janco, si rifugiò dalla guerra. Incontrandosi al Cabaret Voltaire, diedero vita al Dadaismo. Le loro serate erano un mix di performance caotiche, poesia fonetica, musica atonale e arte visiva provocatoria. L’obiettivo era quello di creare un’arte anti-arte, che distruggesse i valori borghesi e celebrasse l’irrazionalità.
Dada a New York e Parigi
Il movimento si diffuse rapidamente in altre città, come New York e Parigi. A New York, Marcel Duchamp scandalizzò il mondo dell’arte con i suoi “ready-made”, oggetti quotidiani elevati a opere d’arte per il semplice fatto di essere stati scelti dall’artista. Man Ray, con i suoi fotogrammi e le sue opere surrealiste, contribuì a dare al Dadaismo americano una sua identità specifica. A Parigi, Francis Picabia con le sue riviste e i suoi dipinti satirici, e Sophie Taeuber-Arp con le sue opere astratte e i suoi dada-textiles, alimentarono la vena polemica e iconoclasta del movimento.
Tecniche e linguaggi del Dadaismo
I dadaisti utilizzarono una varietà di tecniche e linguaggi per esprimere la loro disillusione e il loro nichilismo. Il collage, il fotomontaggio, l’assemblaggio di oggetti trovati e l’utilizzo di materiali inusuali erano all’ordine del giorno. La poesia dadaista era spesso nonsense, fatta di suoni e parole senza senso, che rifletteva il caos e l’assurdità del mondo circostante.
Eredità del Dadaismo
Il Dadaismo, pur essendo durato solo un decennio, ha avuto un’influenza enorme sull’arte moderna. Il suo spirito di ribellione e di sperimentazione ha aperto la strada a movimenti successivi come il Surrealismo e l’Arte Concettuale. L’ironia dissacrante e il rifiuto delle convenzioni borghesi continuano a ispirare artisti e creativi ancora oggi.
Oltre ai nomi già citati, altri artisti dadaisti di rilievo includono:
- Hans Richter (Germania)
- Kurt Schwitters (Germania)
- Hannah Höch (Germania)
- Beatriz Hastings (Inghilterra)
- Marcel Janco (Romania)
- Francis Picabia (Francia)
- Man Ray (Stati Uniti)
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