Presentazione nel capoluogo campano del 6° Atlante dell’Infanzia (a rischio) ‘Bambini senza. Origini e coordinate delle povertà minorili‘ presso il Nuovo Teatro Sanità. In Italia seguiti oltre 5.400 bambini nei 16 Punti Luce di Save the Children, a Napoli ne sono stati aperti tre, uno nel quartiere Sanità e gli altri due nei quartieri di Barra e Chiaiano. I centri hanno finora accolto 775 minori beneficiari, 425solo a Sanità
Deprivati di una vita dignitosa e delle opportunità per sviluppare i propri talenti, anche a causa della crescente illegalità di cui sono vittime dirette e indirette. È la condizione sperimentata da centinaia di migliaia di minori in Italia e documentata nel 6° Atlante dell’Infanzia (a rischio) ‘Bambini senza. Origini e coordinate delle povertà minorili’, di Save the Children – l’Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e tutelarne i diritti -, al centro dell’incontro di oggi a Napoli alle 15.30 presso il Nuovo Teatro Sanità, alla presenza del Sindaco Luigi De Magistris, dell’Assessora alle politiche giovanili della Regione Campania, Serena Angioli, e dell’Assessora alle politiche giovanili del Comune di Napoli, Alessandra Clemente, nonchè di numerose personalità del mondo associativo, istituzionale e giornalistico.
200 pagine di analisi e dati geolocalizzati in 62 originali mappe, corredate dalle foto di Riccardo Venturi e a cura di Giulio Cederna.
E sono stati proprio i ragazzi del progettoSottosopra, il movimento dei giovanile di Save the Children, assieme a quelli dei Punti Luce, i centri ad alta densità educativa dell’Organizzazione, a commentare oggi alcune delle mappe dell’Atlante illustrando ciò che non funziona nei loro quartieri, proponendo soluzioni alternative e presentando i progetti di Save the Children sul territorio.
Come riporta la mappa Bambini senza, nel Mezzogiorno quasi 1 bambino su 12 non riceve un pasto proteico al giorno. 1 su 8 non può acquistare abiti nuovi, oltre 1 su 7 non può permettersi libri diversi da quelli scolastici. In Campania in particolare, la spesa pro capite per servizi sociali destinata a famiglie con minori è di soli 42 euro contro una media nazionale di 113.
Anche la fotografia del sistema scuola nella regione presenta molte criticità: dalla penuria del tempo pieno, garantito in Campania solo all’11,2% delle classi della scuola primaria (si veda mappa Alla ricerca del tempo pieno pag.110), alla presenza del servizio di mensa scolastica solo nella metà degli istituti (49%) mentre la dispersione scolastica è una realtà che riguarda 1 ragazzo su 5.
‘La povertà educativa è fortemente connessa con la povertà economica,’ ha dichiarato Fosca Nomis, Responsabile Advocacy Italia Europa di Save the Children. ‘Un Paese può dirsi civile solo se investe sui bambini. Oggi, invece, chi nasce in una famiglia disagiata corre il rischio altissimo di non crescere in maniera sana. Il nostro obiettivo è proprio quello di spezzare questo circolo vizioso’.
Ma non sono solo le deprivazioni sociali o educative a pregiudicare le opportunità e il futuro dei bambini nel nostro Paese. L’illegalità, le mafie, i fenomeni corruttivi sono in grado di distruggere economie intere, ma anche di spezzare sogni e futuro dei minori che vi sono coinvolti spesso loro malgrado.
A livello nazionale, migliaia di minori pagano un prezzo altissimo all’illegalità e alla corruzione che pervadono i territori in cui vivono: almeno 85 i bambini e adolescenti incolpevoli uccisi dalle mafie dal 1896 ad oggi – come racconta la prima mappa realizzata in base ai dati forniti dall’associazione Libera -, di cui 16 nella sola provincia di Napoli[2], che come rileva l’Atlante, registra il più alto indice di presenza mafiosa (101,57) con 30 comuni sciolti per mafia dal 1997 al 2015.
Un territorio, quello campano, che anche a causa dell’illegalità dilagante e delle poche possibilità offerte ha visto circa 160.000 giovani tra i 15 e i 29 anni trasferirsi al Nord dal 2002 al 2013 per trovare lavoro e condizioni di vita migliori. Con una quota crescente di laureati.
‘I dati dell’Atlante di Save the Children evidenziano la condizione di un’infanzia e un’adolescenza con tanti senza, ma le ragazze e i ragazzi intervenuti oggi ci raccontano un’altra Napoli. Il loro protagonismo e il loro impegno ci danno una ragionevole speranza che il trend possa essere invertito, ma non basta la loro determinazione. È necessario un impegno delle istituzioni, a iniziare da un corretto e completo impiego dei fondi europei, che rappresentano una grandissima opportunità per la Campania. Il Programma Operativo Regionale – Fondo Sociale Europeo per la Campania prevede per il periodo 2014-2020, 837 milioni di euro, di cui 627 milioni sono fondi dell’Unione Europea, il restante 25% sono cofinanziamento del Governo italiano. Un’opportunità da non perdere per affrontare le sfide di questo territorio, ascoltando la voce delle ragazze e dei ragazzi’.
Save the Children, dal canto suo, si sta impegnando direttamente su questo territorio e, nell’ambito della campagna ‘Illuminiamo il Futuro’ – che ha l’obiettivo di debellare la povertà educativa entro il 2030 – ha aperto in 8 regioni 16 Punti Luce, di cui 3 già operativi a Napoli nei quartieri di Barra, Chiaiano e appunto Sanità .
Si tratta di centri socio-educativi in aree urbane svantaggiate che, con l’aiuto di associazioni partner, danno la possibilità a bambini e adolescenti di sviluppare il loro potenziale, grazie ad attività ricreative, sportive, espressive e di sostegno allo studio. Sono più di 5.400 i minorenni beneficiari dall’avvio delle attività. In particolare, i punti luce di Napoli contano quasi 800 beneficiari tra bambini e ragazzi, 425 solo nel Punto Luce di Sanità.