È un pessimo quadro, ma a dipingerlo sono stati dei batteri.
Il biochimico Roger Tsien ha vinto il Premio Nobel per la chimica nel 2008 per il suo contributo alla conoscenza della Green Fluorescent Protein (GFP), una proteina derivata dalla medusa Aequorea victoria che esibisce una spettacolare fluorescenza quando viene “accesa” da una luce alla giusta lunghezza d’onda. Siccome può anche essere inserita nel corredo genetico di cellule viventi, è oggi molto usata nella biologia molecolare come una sorta di tracciante dei processi biologici in vivo.
Sono molte le forme di GFP modificate per emettere colori diversi rispetto alla proteina originaria. Così si hanno diverse tonalità di verde, di giallo, di blu e ciano (un colore primario ottenuto miscelando uguali quantità di luce verde e blu).
Nel corso delle loro ricerche, un collaboratore di Tsien, Nathan Shaner, disponendo di una tavolozza di otto colori “batterici”, ha pensato di tracciare la rappresentazione qui sopra di un tramonto in mare visto dalla spiaggia di San Diego, California, trascinando in un piatto di coltura dei batteri vivi contenenti diverse forme di GFP, insieme con un’altra proteina dalla fluorescenza rossa.
Esattamente perché Shaner si sia dato questa pena non è noto. Potrebbe però essersi ispirato a un altro ricercatore (e Nobel), Alexander Fleming, lo scopritore della penicillina alla fine degli anni Venti. Anche Fleming sviluppò una tecnica per dipingere con i batteri e arrivò perfino a montare una piccola mostra delle sue opere in onore di una visita della Regina Mary d’Inghilterra ai suoi laboratori. La Regina però, forse allarmata dall’idea di quadri fatti dai germi, evitò di fermarsi a guardarli e si sottrasse con una fretta poco regale: pure se, secondo le cronache, la mostra comprendesse “una raffigurazione patriottica della bandiera britannica”.