Nell’ambito della presentazione della sesta edizione del Premio Zavattini, svoltasi nel pomeriggio del 7 settembre all’Italian di Pavillion dell’Hotel Excelsior di Venezia Lido, sono stati annunciati i progetti finalisti, selezionati dalla giuria dell’edizione 2021/22 presieduta dal produttore Gregorio Paonessa e composta dalla regista e sceneggiatrice Mariangela Barbanente, dal montatore e regista Luca Gasparini, dalla documentalista Nathalie Giacobino e dalla regista Chiara Malta. All’incontro hanno partecipato Vincenzo Vita, presidente della Fondazione AAMOD (in collegamento da remoto), Antonio Medici, direttore del Premio, Enrico Bufalini, direttore dell’Archivio storico Luce, Laura Delli Colli, presidente del Sngci e del Cda della Fondazione Cinema per Roma, Gabriella Gallozzi, ideatrice e direttrice del Premio Bookciak, Azione!. I titoli dei progetti selezionati sono stati comunicati da Gregorio Paonessa, presidente della Giuria: Racconto di luglio di Andrea Gatopoulos (Roma); L’infanzia di Pier Paolo di Alessandro Gattuso (Napoli); Combattere se stessi di Lorenzo Spinelli (Roma); Era una casa, molto carina... di Sara Parentini (Livorno); A casa di Giacomo Della Rocca (Perugia); La sparizione di tua figlia di Noah Leanti (Ravenna); Grivor di Federica Quaini (Roma) e Viola Giulia Milocco (S.Daniele del Friuli, Udine); Amore cieco di Elisa Baccolo (Inzago, Milano) e La corda di Luca Bozzoli (Milano).
La Giuria ha selezionato anche due progetti di autrici che potranno partecipare al percorso in qualità di uditrici: Ester di Lia Monguzzi (Roma) e Primula nera di Virginia Evi (Milano).
Alla presentazione sono intervenuti anche alcuni dei filmmaker finalisti.
Gli autori e le autrici dei progetti selezionati potranno partecipare al percorso formativo e di sviluppo previsto dal Premio a partire dal 18 settembre presso la Sala Zavattini della Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD), a Roma.
Al termine, la stessa Giuria selezionerà tra i finalisti tre progetti vincitori che, oltre a utilizzare liberamente il materiale filmico dell’AAMOD, dell’Archivio storico del Luce, di Home Movies e degli altri archivi partner, otterranno servizi gratuiti di supporto per la realizzazione dei cortometraggi e la somma di 2.000 euro per ciascun progetto realizzato.
I progetti finalisti
Racconto di luglio di Andrea Gatopoulos
Tra il ritratto intimista in voice over e il documentario storico, il film narra la storia dell’home video attraverso il negozio di elettrodomestici di famiglia e attraverso l’uso del suo stesso archivio video-fotografico.
L’infanzia di Pier Paolo di Alessandro Gattuso
L’infanzia di Pier Paolo Pasolini attraverso le parole del poeta e immagini evocative d’archivio, in un racconto che, oltre a fornire un contesto storico, cerca di indagare il vissuto tipico di quell’età: crescere, perdersi, interrogarsi sulle proprie origini, sul desiderio, sulla paura, sui legami genitoriali e sulle prime esperienze.
Combattere se stessi di Lorenzo Spinelli
Un film a base parziale di archivio che intende raccontare una poetessa italiana tra le più grandi: Patrizia Cavalli. Un percorso che, attraverso un ritratto intimo, racconta la lotta interiore che si cela nelle sue parole.
Era una casa, molto carina... di Sara Parentini
Storia familiare di un architetto che ha investito tutta la sua vita per costruire la casa dei sogni da regalare ai suoi cari, risucchiata in una sola notte sotto 30 metri di terra, a causa della costruzione di una galleria proprio sotto la collina, con lavori poi indagati nell’ambito di Tangentopoli. Una casa che la moglie, dopo la sua morte, ha ricostruito fedelmente.
A casa di Giacomo Della Rocca
Prendendo spunto dalla celebre poesia-filastrocca musicale di Vinicius de Moraes, il progetto racconta lo sguardo di Amir rivolto alla casa in cui si rifugia col padre. Una trasfigurazione mentale in cui ogni oggetto abbandonato, così come le fotografie che trova, stimolano la sua curiosità.
La sparizione di tua figlia di Noah Leanti
Un documentario sulla storia della Diaspora Eritrea attraverso la personale esperienza vissuta dalla zia dell’autrice. Un viaggio lungo le peregrinazioni dagli anni Settanta fino ad oggi, tra delusioni e speranze di un ricongiungimento familiare.
Grivor di Federica Quaini e Viola Giulia Milocco
Nel 1949, Pier Paolo Pasolini e Giuseppe Zigaina fanno visita a due amici nel cuore della campagna friulana e prima di ripartire lasciano in dono alla donna, incinta di sette mesi, una testa d’argilla, concepita il giorno stesso immaginando le sembianze di Grivor, il bambino che verrà. Settant’anni dopo, Grivor decide di raccontare la storia del suo doppio scultoreo, ultimo testimone di un mondo e di un’umanità scomparsi, in una lettera alla figlia.
Amore cieco di Elisa Baccolo
Tre voci di persone non vedenti che partecipano a uno studio di mappatura viscero-somatica delle emozioni ci accompagnano in un viaggio immersivo e sensoriale, raccontandoci la loro percezione del mondo che il progetto tenta di restituire attraverso l’uso immagini di repertorio e di creazione, unite alla preponderanza dei suoni e delle musiche.
La corda di Luca Bozzoli
Il racconto della vicenda di tre uomini che va in parallelo con quella di un ghiacciaio: Efidio Atzori (soldato impegnato nella Guerra Bianca di cui ci sono giunte alcune lettere); Nèllo Patander (alpinista che negli anni, dopo molte escursioni sull’Adamello ha allestito un piccolo museo con oggetti della guerra rilasciati nel tempo dal ghiacciaio); Mario Gilberti (nonno dell’autore, alpino negli anni ‘60).
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Ester di Lia Monguzzi
Una storia intima ed informale, che l’autrice ricostruisce partendo dal ritrovamento di materiale fotografico, memorabilia e diari lasciati dalla nonna Maria Ester, in un dialogo a distanza che prova a colmare il “non detto” familiare.
Primula nera di Virginia Evi
Il progetto segue il percorso di formazione di una spia, ispirandosi a una figura realmente esistita: la sua discesa nella delazione, nella politica di regime fascista e, nel dopoguerra, nel mondo segreto dei servizi. Sullo sfondo dei principali avvenimenti del secolo, emergono le contraddizioni di un agente che continuerà a svolgere questa particolare professione per più di trent’anni.