Si è conclusa con un bagno di folla la 23° edizione del MedFilm Festival, suggellando nel migliore dei modi una delle edizioni più riuscite e significative nella storia recente del festival.
Con un programma composto da 98 film, di cui 61 anteprime italiane, europee ed internazionali, accompagnati da tanti prestigiosi ospiti, il Medfilm Festival ha confermato la sua centralità nel dibattito culturale italiano, testimoniando la straordinaria qualità artistica dell’area Euro-Mediterranea ed in particolare degli sguardi femminili che si levano dalla Sponda sud. Ad essi è stata dedicata la 23° edizione, attraverso una ricchissima selezione di opere dirette, scritte ed interpretate da donne. Madrina d’eccezione Emma Bonino, Premio Koiné 2017, che nel suo intervento ha sottolineato i due capisaldi su cui si deve fondare il presente ed il futuro del Mediterraneo: “legalità e contaminazione delle culture” nella consapevolezza che il “Mediterraneo non è un mare che ci separa ma un piccolo lago che ci unisce”. Unione sancita dallo storico ingresso della Tunisia nel programma Europa Creativa. Un successo di Diplomazia Culturale per il quale ha lavorato con convinzione e costanza l’On. Silvia Costa che ha dichiarato: “I legami culturali tra la Tunisia e l’Unione europea non sono mai venuti meno durante gli anni difficili di consolidamento della giovane democrazia tunisina. La collaborazione tra artisti e creativi delle due aree, in particolare grazie ad eventi cinematografici come MedFilm festival, ne sono la prova, manifestazioni che la UE sostiene e valorizza”.
Conferito il Premio alla carriera a Merzak Allouache che ha presentato il suo ultimo lavoro: Investigating Paradise, ed il Riconoscimento a Luigi Di Gianni.
Tante le attività che hanno arricchito questa 23° edizione: i MedMeetings, con l’incontro conclusivo tra Nicola Borrelli e Chiraz Latiri rispettivamente direttore della DGCinema del MIbact e Direttore del Centro Cinematografico Nazionale Tunisino, volto a rinnovare gli accordi bilaterali tra Italia e Tunisia e a creare un fondo allo sviluppo. Le letture dal Mediterraneo con ben cinque incontri letterari realizzati presso il Museo MACRO con Variazioni di luna – Donne combattenti in Iran, Kurdistan, Afghanistan di Patrizia Fiocchetti; Passami a Prendere di Angiolo Marroni e Stefano Liburdi; Atene, cannella e cemento armato di Patrizio Nissirio; Non sono razzista, ma di Luigi Manconi e Federica Resta; L’autunno è l’ultima stagione dell’anno di Nasim Marashi; le Mostre al Museo MACRO, con una collettiva di 15 Artisti Tunisini contemporanei curata dall’Ambasciata di Tunisia un omaggio alla Ritrovata Democrazia e la mostra fotografica “African Mothers” di Mimmo Frassineti sul quartiere sorto all’ombra del Lacor Hospital, in Uganda, ospitata in uno spazio d’eccezione: il Mercato rionale di Piazza Alessandria, a due passi dal Cinema Savoy ed il Museo Macro.
La Serata di Chiusura del festival ha visto la consegna dei Premi ai vincitori delle diverse categorie e in particolare il conferimento del Premio Amore e Psiche al film Men Don’t Cry di Alen Drljevi? (Bosnia), dramma da camera ambientato in Bosnia quindici anni dopo la guerra. Dieci uomini sono gli unici ospiti di un remoto hotel di montagna. Sono veterani bosniaci, croati e serbi che uno psicoterapeuta sloveno vuole aiutare nel superare i traumi che hanno vissuto. Ma si può perdonare gli altri e sé stessi per le atrocità commesse? Prodotto da Jasmila ?bani?, un film duro e toccante che scandaglia la psiche umana. Candidato bosniaco agli Oscar 2018.
Nel corso della serata, nell’ambito LUX FILM DAYS, evento a cura del MedFilm festival giunto alla VII edizione, è stato proiettato 120 battiti al minuto di Robin Campillo, finalista del Premio Lux 2017 e candidato francese agli Oscar 2018.
Così le otto Giurie del MedFilm festival hanno decretato i vincitori della 23° edizione :
Concorso Amore e Psiche
La Giuria del Concorso Ufficiale, composta da Francesca Calvelli, Simona Maggiorelli, Wilma Labate, Karima Moual ed Enzo Porcelli ha decretato:
Premio AMORE E PSICHE per il Miglior Film a: “Men Don’t Cry” di Alen Drljevic:“Il film racconta, con una regia essenziale e potente, il coraggio dei personaggi nell’affrontare le ferite della guerra in una dimensione collettiva”.
Premio SPECIALE DELLA GIURIA a: “Wajib” di Annemarie Jacir:“Per la sensibilità e ironia con cui racconta i rapporti umani e familiari nella complicata realtà di Nazareth.”
Premio ESPRESSIONE ARTISTICA a: “Summer 1993” di Carla Simon:“Per la sobrietà della regia capace di costruire tensione ed emozione. Per aver raccontato con grande pudore il dramma della perdita dei genitori”.
Concorso Open Eyes
La Giuria del Concorso Documentari, composta da Giovanni Piperno, Elisa Amoruso, Mario Mazzarotto, Stefania Parigi ed Eric Jozsef ha decretato
Premio OPEN EYES per il Miglior Documentario a: “Taste of Cement” di Ziad Kalthoum:“Per lo stile stile rigoroso e intenso che conduce lo spettatore in un mondo ipnotico e personale, dal quale emerge un racconto capace d’intrecciare la vita quotidiana dei profughi siriani in Libano e il conflitto nel loro paese, con un senso metaforico profondo sulla capacità umana di distruggere e di costruire”.
MENZIONE SPECIALE a: “Panoptic” di Rana Eid:“Per la capacità di evocare le ferite rimosse di Beirut, attraverso uno sguardo onirico ed emozionante sulla sua parte sotterranea, puntellato dai ricordi familiari della regista”.
Concorso Methexis
La Giuria – composta dagli studenti delle Scuole Nazionali di Cinema di: Algeria, Tunisia, Marocco, Grecia, Francia e Italia, ha decretato:
Premio METHEXIS per il Miglior Cortometraggio a: “Into the Blue” di Antoneta Alamat Kusijanovic:“Per aver raccontato un insieme di sentimenti ricco di sfumature che, grazie alla profonda conoscenza e coscienza del mezzo cinematografico, danno vita ad un’orchestra di pure, coerenti ed oneste emozioni.”
Premio CERVANTES per il Cortometraggio più creativo a: “AniMal” di Bahram e Bahman Ark:“Per aver inseguito un’idea mitica e mitologica, portando sullo schermo una fiaba tanto antica quanto poi attuale, volta a riflettere sulla condizione dell’uomo costretto a ritornare ad essere un animale nel disperato tentativo di veder cambiare qualcosa che poi, in fondo, non cambierà mai.”
Menzione speciale della Giuria a “Yaman” di Amer Albarzawi:“Per aver sintetizzato in pochi minuti una storia che, attraverso un’apparente dolcezza, porta con sé le atrocità della guerra.”
Menzione speciale della Giuria a “Omar”:“Per aver giocato con una delle tematiche più controverse ed irrisolte degli ultimi tempi, mettendo in scena una vera e propria satira familiare dove l’eterno conflitto tra le diversità culturali fa da padrone in un racconto capace di far riflettere con un’inattesa maturità.”
Concorso “Ho girato un mondo – I corti di Torno Subito”
La giuria composta da Antonietta De Lillo, Giona A. Nazzaro e Giovanni Pompili ha assegnato:
Premio “HO GIRATO UN MONDO – I CORTI DI TORNO SUBITO” al film “Clay” di Anna Zagaglia:“Per lo sguardo attento e generoso nel mettere in scena dinamiche familiari e domestiche che si offre come strumento per comprendere e superare assenze e dolori. Una piccola rivelazione”.
MENZIONE della GIURIA al film “Strawberry Garden” di Alessandro Arfuso:“Per l’attenta osservazione di un destino esemplare della storia dell’immigrazione italiana, per la promettente capacità di cogliere silenzi, solitudini, ricordi”.
Premi collaterali del 23° MedFilm Festival
Il Premio PIUCULTURE, organizzato con il giornale online PiuCulture e assegnato da Jalila Dobere (Marocco), Magheda Ali El Shami (Egitto), Siham El Faragui (Marocco), Atta Vafakah (Iran).
“Wajib” di Annemarie Jacir:“Un film che propone uno sguardo leggero e al tempo stesso profondo ed avvincente della situazione palestinese”
Premi delle Giurie Universitarie
Gli studenti delle Università La Sapienza (Dipartimento Istituto italiano di studi orientali, Dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo), Tor Vergata (Dipartimento di Storia Patrimonio Culturale Formazione e Società), John Cabot University, Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e della Scuola d’Arte cinematografica Gian Maria Volontè, hanno deciso di assegnare i seguenti premi:
MIGLIOR FILM: “Razzia” di Nabil Ayouch:“Perché risulta a nostro parere il film dalla regia più esperta, guidata da una sceneggiatura densa nella sua coerenza, capace di interrogarsi tanto sulle contraddizioni che attraversano la società ad ogni livello, quanto su una dimensione intima, che pone ogni personaggio davanti alle proprie scelte e vede nella figura femminile un’intrinseca capacità di ricomporre il proprio dissidio interiore”.
MENZIONE SPECIALE: “La bella e le bestie” di Kaouther Ben Hania:“Perché è difficile non riconoscere una menzione ad un film di denuncia così potente che unisce un lavoro tecnico sorprendente a grandi prove attoriali”.
MIGLIOR DOCUMENTARIO: “Gaza Surf Club” di Philip Gnadt, Mickey Yamine:“Per aver saputo trasmettere con originalità ed entusiasmo il desiderio di evadere e cambiare una realtà schiacciante inseguendo un sogno di libertà attraverso la metafora dello sport”.
MENZIONE SPECIALE: “Of Sheep and Men” di Karim Sayad:“Per aver raccontato con sensibilità e delicatezza la condizione e le speranze del popolo algerino attraverso il legame tra uomo e animale”.
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO: “Animal” di Bahram e Bahman Ark:“Per la grande capacità comunicativa. Un efficace racconto per immagini che riesce a trattare una tematica universale: Il superamento delle barriere ad ogni costo”.
MENZIONE SPECIALE: “Into the Blue” di Antoneta Alamat Kusijanovic:“Per la capacità di utilizzare l’elemento naturale come mezzo di espressione della complessa interiorità della giovane protagonista”.