Sono stati consegnati i premi de Lo Spiraglio FilmFestival della salute mentale, evento di corti e lungometraggi, che si è tenuto a Roma dal 9 all’11 aprile 2015, presso il MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo. La giuria della quinta edizione del festival – diretto da Federico Russo e Franco Montini, rispettivamente per la parte scientifica ed artistica – composta da cineasti e medici, da Lidia Tarantini, Amalia Maione, Pompeo Martelli, per il fronte scientifico e dai registi Michele Alhaique e Costanza Quatriglio per il versante artistico ha assegnato i seguenti premi:
Premio al miglior lungometraggio
MEMORIE- IN VIAGGIO VERSO AUSCHWITZ di Danilo Monte
Il confronto fra due fratelli raccontato con assoluta sincerità, senza timore di affrontare anche gli aspetti più intimi e inquietanti come in una sorta di lunga seduta psicanalitica di analisi e autoanalisi. Ma il racconto privato si trasforma anche in metafora sull’indicibilità del dolore vissuta nel luogo deputato di una tragedia di morte priva di senso.
Premio al miglior cortometraggio
LA VALIGIA di Pierpaolo Paganelli
Per la grande qualità della messa in scena e l’originalità della tecnica utilizzata, ma anche per l’appropriato lavoro di comprensione della materia affrontata. Il film trasmette la memoria emotiva degli affetti più profondi e, nonostante la complessità dell’impianto drammatico, il messaggio arriva con estrema semplicità e immediatezza.
Nella serata finale del festival è stato anche premiato Sergio Castellitto, personalità particolarmente significativa del mondo cinematografico che ha raccontato vita, sentimenti ed emozioni di persone e gruppi legati al mondo della salute mentale. Come accaduto ne Il grande cocomero di Francesca Archibugi, dove l’attore ha dato vita ad un’indimenticabile figura di psichiatra, ma anche per altri versi calandosi nei panni di personaggi affetti da un evidente disagio mentale. Basti ricordare il proposito Paolo, il folle cannibale de La carne di Marco Ferreri; Giancarlo Iacovoni, il frustrato aspirante scrittore di Caterina va in città di Paolo Virzì; Franco Campanella, il padre di famiglia schiavo dell’ossessione per il gioco di Tris di donne e abiti nuziali di Vincenzo Terracciano; Mero, il padre invadente nella vita del figlio di Alza la testa di Alessandro Angelini; Leone, il miliardario assetato di affetti de Una famiglia perfetta di Paolo Genovese, che si compra una recita per mettere in scena la famiglia che non possiede.
Promosso da ROMA CAPITALE – Dipartimento Salute Mentale, ASL RMA – Roma Centro e MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, in partenariato con Fondazione Roma Solidale onlus, il festival è nato con lo scopo di superare le diffidenze nei confronti del disagio e della malattia mentale e di mostrare nelle sue molteplici varietà, il mondo della salute mentale raccontato per immagini.