Si chiamano Ryom Tae Ok, 18 anni, e Kim Ju Sik, 25, i due unici atleti nordcoreani qualificatisi per le Olimpiadi invernali della Corea del Sud, una partecipazione che potrebbe segnare una distensione senza precedenti nei rapporti tra le due Coree, dopo un anno segnato da gravissime tensioni intorno al programma missilistico di Pyongyang, tensioni che hanno fatto soffiare venti di guerra intorno alla penisola. Un traguardo che da una parte è frutto dello sforzo diplomatico dei due Paesi, dall’altra dagli anni di allenamento della coppia, che compete nel pattinaggio a figura ed è alla sua prima prova olimpica.
L’incontro con l’allenatore canadese
A preparare i due atleti per la prova olimpica è stato il canadese Bruno Marcotte, una celebrità del settore che allena anche una squadra sudcoreana, che ebbe modo di apprezzarli ai giochi invernali svoltisi in Giappone lo scorso febbraio e li avvicinò, complimentandosi per la loro performance e i loro progressi. Un mese dopo, al campionato di pattinaggio a figura di Helsinki, dove arrivano quindicesimi, i due gli chiederanno ufficialmente di diventare il loro coach.
Marcotte accetta e Ryom e Kim trascorrono l’estate del 2017 a Saint-Julie, una cittadina nei pressi di Montreal, per allenarsi con lui, accompagnati da un allenatore nordcoreano e da un rappresentante della federazione di Pyongyang che si incarica del ruolo di traduttore. E, dopo “A Day In The Life” dei Beatles, “Je Ne Suis Qu’une Chanson”, una canzone di una cantante del Quebec, Ginette Reno, diventa il brano che fa da colonna sonora alle evoluzioni della coppia.
“Erano persone molto amabili, che portavano energia positiva ogni giorno. La loro sete di apprendere è così grande“, ha raccontato Marcotte all’Huffington Post, “non vogliono che migliorare e hanno accolto a braccia aperte ogni critica che ho sollevato loro. Per un allenatore, erano gli allievi modello“. Ryom e Kim, in Canada, hanno avuto anche modo di partecipare alle celebrazioni della festa nazionale e di frequentare corsi di yoga insieme alla moglie di Marcotte, Meagan Duhamel, ex campionessa mondiale di pattinaggio che, in alcune occasioni, si è allenata con loro.
L’allenatore e la consorte si sono però guardati bene dal discutere la situazione politica della Corea del Nord con i due allievi, protetti dalle barriere linguistiche. E quasi nulla è emerso sulla loro vita privata. “Non sapevo cosa aspettarmi, se devo dirvi la verità“, ha proseguito Marcotte, “ma tra quel ragazzo e quella ragazza ci sono una grande amicizia e una grande partnership. Erano molto affettuosi, una cosa che non mi aspettavo. Non erano per nulla freddi e non avevano paura di esprimersi e mostrare come si sentono davvero“.