Pagare con bancomat e carte di credito fa bene all’ambiente. Secondo uno studio olandese commissionato da De Nederlandsche Bank e supervisionato per SumUp da Rete Clima, le transazioni cashless con pagamento elettronico tramite carte di debito emettono meno CO2 rispetto alle normali transazioni in contanti. Lo studio sull’impatto ambientale dei due diversi sistemi di pagamento è stato realizzato in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente celebratasi lo scorso 5 giugno.
Per quanto riguarda il pagamento in contanti, l’impatto ambientale di ogni transazione è pari a 4,6 g di CO2 equivalenti (CO2e). L’impatto è dovuto in particolare alla fase di produzione delle monete (32%) e a quella operativa (64%), ovvero all’esercizio degli sportelli automatici e al trasporto di monete e banconote (64%).
I pagamenti digitali, invece, hanno invece un impatto ambientale di 3,78 grammi di CO2e: in pratica, come una lampadina a basso consumo energetico da 8 W lasciata accesa per un’ora e mezza. Ad incidere, in questo caso, sono soprattutto terminali per i pagamenti (75% dell’impatto totale), in particolare per i materiali (37%) e per il consumo di energia (27%). Secondo lo studio olandese, uno dei problemi è legato al fatto che i terminali rimangano accesi h24 e per la maggior parte del giorno in modalità standby, per aggiornare frequentemente il loro software, mentre tra le operazioni che richiedono picchi di energia figurano la lettura della carta, la creazione di un messaggio di autorizzazione e la stampa dello scontrino. L’utilizzo di energia totale medio per transazione per terminale è di 0,23 Wh.
Come ottimizzare il valore ecologico dei pagamenti digitali
Questo effetto benefico potrebbe aumentare ulteriormente del 44% mettendo in campo alcune soluzioni, come l’utilizzo di energia rinnovabile per il funzionamento dei POS e dei data center, o l’aumento della durata della vita delle carte di debito da 3,5 a 5 anni. Inoltre, lo studio sottolinea l’importanza dellariduzione della modalità standby del 50%, che da sola abbasserebbe l’impronta ambientale delle transazioni con carte di debito dell’11%. Questo sarebbe possibile – suggerisce lo studio olandese – fissando alcuni momenti per l’aggiornamento dei software, permettendo così ai rivenditori di spegnere i POS quando il negozio è chiuso, senza doverli tenere accesi 24 ore al giorno.
“È una soluzione che con SumUp già prevediamo: i lettori di carte SumUp entrano infatti in funzione all’occorrenza. Possono essere spenti senza problemidurante giornate o orari di non utilizzo, semplicemente attraverso il bottone di accensione posto sul dispositivo. Basterà poi riaccenderlo e collegarlo velocemente allo smartphone, così da offrire ai clienti la possibilità di pagare con smartphone o carta anche per importi piccoli e – soprattutto – in qualunque contesto. Durante l’utilizzo, il lettore è invece in standby fin quando non viene aperta la app sullo smartphone”, sottolinea Marc-Alexander Christ, Co-Founder di SumUp.
“La dematerializzazione delle attività è una strategia in linea di massima sempre più efficiente in termini ambientali, dal momento che limita l’impronta ambientale generata dai prodotti ‘fisici’ in tutte le fasi del loro ciclo di vita (produzione, trasporto, scambio e fine vita)”, precisa Paolo Viganò, CSR Manager di Rete Clima.
I lettori di SumUp si collegano in bluetooth ad uno smartphone o un tablet con connessione 3G o direttamente alla rete 3G tramite scheda integrata: in pochi minuti qualunque commerciante è quindi operativo e pronto ad accettare pagamenti elettronici. Questo tipo di lettori di carte risolvono anche il problema legato alla stampa dello scontrino ed al conseguente consumo di carta, poiché permettono di inviare al cliente direttamente via email o sms la ricevuta di pagamento.
Inoltre, la diffusione dei pagamenti contactless permette un utilizzo delle carte di credito o di debito per un tempo più lungo: non dovendo essere inserita nel terminale, si deteriora più lentamente.
“La rivoluzione cashless fa quindi bene non soltanto agli esercenti, che scegliendo i lettori di carte SumUp hanno visto un incremento medio delle vendite pari al 60%, ma anche all’ambiente, diminuendo le emissioni di CO2”, conclude Marc-Alexander Christ.