A spingere l’uscita dalla deflazione è l’aumento del 4,9% dei prezzi dei vegetali freschi e dell’2,8% della frutta su base mensile anche se nelle campagne i prezzi restano drammaticamente ben al di sotto dei costi di produzione in numerosi comparti, dal grano fino alle uova.
I dati
È quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati Istat sull’andamento della inflazione a novembre con i prezzi dei beni alimentari stabili su base annuale ma in rialzo dello 0,5 % rispetto ad ottobre.
Dal campo alla tavola i prezzi aumentano di 5 volte per la pasta e di addirittura 15 volte per il pane con la forbice che si è fortemente allargata quest’anno. Nelle campagne continua ad essere deflazione profonda con i prezzi crollati per raccolti e per gli allevamenti che non coprono più neanche i costi di produzione o dell’alimentazione del bestiame.
Gli agricoltori devono vendere quindici chili di grano per comprarsene uno di pane. Le coltivazioni subiscono la pressione delle distorsioni di filiera e dal flusso delle importazioni selvagge che fanno concorrenza sleale alla produzione nazionale anche perché vengono spacciati come Made in Italy per la mancanza di indicazione chiara sull’origine in etichetta come nel pane e nella pasta.