A far segnare il maggior incremento degli acquisti nel 2015 sono i prodotti etnici con un aumento record del 18 per cento rispetto allo scorso anno, in una situazione di consumi alimentari sostanzialmente stagnanti.
E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base del rapporto Coop che evidenzia il profondo impatto dell’immigrazioni sulla vita quotidiana. Per i cibi etnici si tratta di un vero boom in atto dall’inizio della crisi, in netta controtendenza con il taglio generale degli acquisti in Italia.
Dal 2007 ad oggi i consumi di prodotti etnici in Italia sono praticamente raddoppiati (+93 per cento) sia per effetto della presenza di immigrati ma anche per una maggiore propensione degli italiani ad assaggiare ricette straniere sotto la spinta dell’integrazione con le nuove comunità presenti in Italia.
Il 16 per cento degli italiani – sottolinea la Coldiretti – compra abitualmente cibi etnici mentre un italiano su 5 va al ristorante etnico una volta al mese. Un tendenza favorita da una crescente presenza degli stranieri nelle attività commerciali e della ristorazione alimentare.
Dai dati Unioncamere relativi alla registrazione delle nuove imprese, si evince che tra il 2011 ed il 2014 questo comparto della ristorazione è cresciuto dell’1,6%. Dei ristoranti di nuova apertura, quasi uno su tre è etnico. Se ne contano – continua la Coldiretti – circa 190mila in tutto il territorio nazionale.
Un cambiamento che ha influenzato anche la diffusione di nuove coltivazioni in Italia Tra le tante nuove produzioni – continua la Coldiretti – le più richieste sono il cavolo pakcioi e la jiucài (simile all’erba cipollina) molto utilizzata nelle preparazioni a base di maiale, particolarmente gradite ai palati orientali, ma anche gustata alla griglia. Ma in crescita – conclude la Coldiretti – sono anche le colture particolarmente utilizzate all’estero, dallo zenzero al coriandolo, dalla cannella alla curcuma.