Dopo le nuove nascite di panda giganti, il 2021 ci porta un’altra bella notizia dalla natura. Nei boschi italiani sono tornati i lupi. Specie tra le più perseguitate al mondo, ha rischiato l’estinzione. Le politiche conservative a loro favore hanno avuto i frutti desiderati e ora che i boschi sono di nuovo popolati dai lupi è arrivato il momento per stabilire nuove regole di convivenza invece di ricorrere alla caccia.
Il rischio estinzione
Il lupo è uno degli animali più iconici. Simbolo della montagna ma anche del male, compare in molti libri di zoologia come in quelli di favole. Questo animale della famiglia dei canidi vive in branchi composti per lo più da una femmina, un maschio e i loro cuccioli. La sua alimentazione comprende bestiame, anche di grossa taglia, stambecchi. Non manca di attaccare anche l’uomo. Per questo motivo il lupo fu inserito nell’elenco delle specie nocive, decisione che autorizzò pastori, allevatori e cacciatori (talvolta anche amministratori locali) a ingaggiare una vera lotta contro il lupo. Una lotta condotta col fucile ma anche con trappole e bocconi avvelenati.
Così, il lupo, da specie animale più diffusa al mondo, si ritrovò, negli Settanta a rischiare l’estinzione. Erano presenti, infatti, solo un centinaio di esemplari. Nel 1971 il Parco Nazionale dell’Abruzzo e il WWF lanciarono una campagna di tutela nei confronti del lupo chiamata “Operazione San Francesco”. Il lupo fu cancellato dalla lista degli animali nocivi e inserito, qualche anno dopo, in quella delle specie protette. Una volta terminati (anche se non del tutto) gli attacchi ai lupi, questi hanno potuto riprodursi naturalmente tanto che oggi contiamo circa 22 branchi sulle Alpi mentre sull’Appennino vivono tra i 1.600 e i 2.000 esemplari.
Le città nuove foreste
Lo scorso settembre a Roma un branco di cinghiali ha invaso la città, hanno circolato noncuranti per le strade a stretto contatto con le persone. Sempre nella capitale, una settimana fa sulla Laurentina è stato avvistato un toro. Questi sono solo due esempi della presenza di animali selvatici nei luoghi urbani. In diverse città abbiamo assistito a una sorta di invasione da parte di animali selvatici, anche
se si dovrebbe chiarire il concetto di invasione considerando la presenza così invasiva dell’uomo che ha ridotto gli animali in spazi sempre più ristretti. In fenomeno ha visto il suo apice durante il lockdown quando l’assenza dell’uomo ha ridato spazi agli animali e a quanto pare sta lasciando una lunga scia pur essendo cambiate le condizioni.
I lupi nei boschi: abbasso la caccia, viva nuove regole di convivenza
Ora che i lupi sono tornati nei boschi e sono tutelati si ripresenta l’annoso problema della tutela degli animali da pascolo. Un problema di cui si è discusso nel corso del convegno “L’uomo e il lupo. Proposte per una ‘convivenza possibile’”, organizzato a Vallinfreda, in provincia di Roma. Negli anni Novanta sono state varate due leggi a tutela dei lupi che prevedono, tra l’altro, il risarcimento agli allevatori per i danni da essi arrecati dai lupi. Fondi che, a onor del vero, non sempre arrivano in tempi brevi e in misura sufficiente. Tuttavia è necessario oggi trovare un modo per mettere in sicurezza gli allevamenti, magari con sistemi di protezione elettrificati per esempio. Senza dubbio non possiamo tornare alla caccia.
In copertina foto di steve felberg da Pixabay