“I cinesi in Italia durante il fascismo”, di Philip W.L. Kwok, per i tipi di Phoenix Publishing, è un volume che tratta una storia poco conosciuta seppur molto vicina a noi, quella dei campi di concentramento istituiti nel nostro paese a scapito dei primi immigrati orientali.
Nel 1984 il volume venne pubblicato da Tommaso Marotta Editore e si rivelò illuminante per la speculazione storica, sinologica e sociale. Oggi, 34 anni dopo, è nuovamente disponibile.
Edito da Phoenix Publishing, ramo editoriale della Phoenix Film Production, il saggio si apre con un’interessante prefazione del Dott. Daniele Brigadoi Cologna (Università dell’Insubria) il quale narra gli sviluppi che si sono avuti in campo storico grazie all’indagine del Prof. Kwok. Documenti, emozioni, memorie e poesia, si avvicendano in questa originale e approfondita ricerca che rimane attuale e utile in ambito culturale.
“Delle vicissitudini dei cinesi d’Italia sotto il Fascismo si sarebbe verosimilmente perduta ogni traccia se lo studioso cinese Philip W. L. Kwok non avesse scelto di farne l’oggetto di un suo personale ed originale progetto di ricerca, i cui esiti sono riassunti in questo volume”, spiega Daniele Brigadoi Cologna. “Kwok si imbarcò nell’impresa in seguito all’incontro con uno degli ex internati cinesi, “Mario” Cheng Chi Chang, facendo buon uso degli indizi fornitigli e scegliendo di operare un’indagine sul campo nei luoghi più importanti dell’internamento di massa dei cinesi residenti in Italia allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale: Tossicia e Isola del Gran Sasso in Abruzzo, Ferramonti di Tarsia in Calabria. L’elenco nominativo degli internati cinesi trasferiti da Tossicia a Isola del Gran Sasso il 16 maggio 1942 che egli scoprì nell’archivio storico del Comune di Tossicia, trascritto integralmente nel suo libro, sarebbe rimasto a lungo l’unica fonte nota dell’identità delle persone cinesi internate nei campi di concentramento fascisti. Il mio personale lavoro di ricerca sulle origini dell’immigrazione cinese dalla regione cinese del Zhejiang all’Italia è nato proprio da questo elenco, ripercorrendo lo stesso cammino che condusse Philip Kwok a raccontare per la prima volta la realtà degli internati cinesi di Tossicia, Isola del Gran Sasso e Ferramonti.
A trent’anni di distanza, grazie alla possibilità di intrattenere con la Repubblica Popolare Cinese rapporti più stretti e cordiali di quanto non fosse possibile allora, e dopo anni di estese ricerche d’archivio in Italia e in Cina, mi è stato possibile completare il lavoro pionieristico dell’autore di questo libro, giungendo a identificare più precisamente la maggior parte degli internati, individuandone i villaggi di partenza e a ricostruirne meticolosamente i percorsi attraverso il complesso di strutture di confino e di detenzione del regime fascista”.
L’AUTORE: Philip W. L. Kwok (Yunnan, Cina, 14 aprile 1944 – Napoli, Italia, 10 marzo 2011), è stato uno storico, ricercatore, professore ed erudito cinese. Giunto a Napoli agli inizi degli anni ’70 per un dottorato in Storia e Filosofia, si stabilisce nel capoluogo campano e diviene cittadino italiano. Storico molto scrupoloso, si è occupato con obiettività dei vari periodi della Storia cinese, in particolar modo, dei rapporti tra la Cina e i paesi stranieri. Ha pubblicato numerose opere, tra cui: “I pensieri comparati di tre pensatori cinesi antichi”; “Religione e cultura in Cina”; “Napoli e la Cina”; “Filosofia e religione cinesi”; “Cristo e Confucio”; “L’arte di star bene”.