La mostra interattiva “I giochi di Klee” offre ai più piccoli (ma anche agli adulti che nel loro cuore sono rimasti bambini) l’opportunità di fare un incontro speciale con l’artista svizzero tanto affascinato dalla creatività infantile che con i suoi quadri viaggia nel meraviglioso mondo della fantasia.
“I miei disegni possono volare! Con la mia immaginazione posso andare dove desidero senza muovermi… e quello che vedo lo disegno. La mia fantasia e la mia matita sono le mie ali”.
Klee ha la capacità di trasformare la realtà in un mondo poetico di favole e sogni, esattamente ciò che i bambini fanno in modo del tutto naturale: conoscere l’opera di questo artista li incoraggia a seguire la strada della creatività che già hanno dentro di loro.
Klee è un ricercatore curioso, un artista completo che gioca con forme, colori, suoni e tecniche sempre diverse. La sua opera stupisce per l’enorme varietà che rispecchia i suoi molteplici interessi, dalla poesia alla musica, dalla filosofia alle scienze naturali.
I moduli variopinti del percorso contengono riproduzioni di dipinti e invitano i bambini a interagire con originali manipolazioni che coinvolgono i sensi e l’immaginazione. Passo dopo passo, i piccoli visitatori entrano in un universo magico di emozioni e divertimento popolato da personaggi simpatici e “fuori dagli schemi”, da strane invenzioni, da scacchiere e paesaggi colorati. Da protagonisti, possono animare la “Macchina cinguettante”, comporre personali “Armonie”, sistemare gli occhi del simpatico “Senecio”, illuminare “Il pesce d’oro”, usare la bilancia dei colori, e tanto altro ancora…
Ogni tappa è una sorta di isola in cui il bambino arricchisce le sue competenze e acquisisce elementi per poter alla fine leggere l’opera e sentirla sua.
Accanto all’animazione “classica”, il Museo in erba propone alle classi e alle famiglie anche un nuovo approccio multidisciplinare, ideato in collaborazione con Lisa Monn (educatrice in campo musicale) e Francesca Sproccati (danzatrice e coreografa), che invita a comprendere l’opera attraverso i sensi, a mettersi in gioco per interpretarla con gli occhi, il corpo, la voce e le mani.
Per inaugurare la mostra, sabato 17 marzo il Museo aprirà le porte alle 14.00 accogliendo, accompagnando e coinvolgendo i bambini nella visita all’esposizione. Alle 14.30 Pietro Luca Congedo proporrà “Blanc Polyphonique”, una performance tra arte, musica elettronica e video ispirata a una delle opere del percorso.
“L’arte in gioco per tutti”
Grazie al sostegno della Credit Suisse Foundation al progetto “L’arte in gioco per tutti”, il Museo in erba può offrire alle scuole e alle famiglie l’opportunità di partecipare alle attività didattiche ideate per la mostra “I giochi di Klee” a prezzo ridotto (atelier e pomeriggi al museo al costo di fr. 5, fino a esaurimento).
L’atelier
Nell’atelier i piccoli artisti in erba trovano lo spazio, gli strumenti, le tecniche e l’ispirazione per creare i loro personali capolavori. Hanno la possibilità di approfondire la conoscenza di Klee e di alcuni suoi amici del Blaue Reiter.
Le attività del laboratorio si arricchiscono di due nuovi progetti: “Il mio primo libro dell’arte” e “Giochi d’arte”. La prima attività invita i bambini a creare la loro personalissima raccolta di opere, aggiungendo di volta in volta una pagina dedicata a un artista diverso, da Vermeer a Lichtenstein.
La seconda proposta prevede, invece, la sperimentazione di tecniche inusuali che stimolano la curiosità verso il mondo dell’arte.
In programma anche eventi e attività particolari, dal cinema d’animazione alle sperimentazioni sonore, dalle passeggiate in città all’ecologia.
Le vacanze estive
Finita la scuola, il Museo in erba non va in vacanza ma propone, la mattina, giochi, attività divertenti e creative finalizzate alla scoperta di nuovi amici artisti. “Un’estate a colori” dal 18 giugno al 26 luglio e dal 20 al 31 agosto.
Paul Klee (1879-1949)
Musicista, pittore, ricercatore nel campo dell’estetica, insegnante al Bauhaus, Klee è un artista curioso, attento osservatore della natura e del suo continuo trasformarsi. I suoi viaggi, soprattutto nei paesi del Mediterraneo dove scopre l’importanza della luce, lo hanno influenzato molto. La sua opera, fra l’astrazione e il sogno, resta ai margini delle diverse correnti artistiche. Raggiunge l’originalità dell’espressione attraverso il colore usando tecniche diverse (acquarello, olio, calco, vaporizzazione, pastelli); la musica è fondamentale per lui e influenza il ritmo e l’armonia delle sue composizioni. Trascorre gran parte della sua vita in Germania ma, definito “artista degenerato” dai nazisti rientra in Svizzera e muore a Muralto di una rara malattia.