Lo spettacolo di Latini, unico attore sul palco, è una produzione Fortebraccio Teatro ed ha ottenuto il Premio della Critica 2015 (ANCT) e il premio Premio Ubu 2015 come Miglior progetto sonoro – musiche originali a Gianluca Misiti, autore delle musiche e dei suoni. Terzo dei miti moderni di Pirandello – dopo il religioso (Lazzaro) e il sociale (La Nuova Colonia) – I Giganti della Montagna è il mito dell’arte.
Rappresentato postumo nel 1937, è l’ultimo dei capolavori pirandelliani ed è incompleto per la morte dell’autore. La vicenda è quella di una compagnia di attori che giunge nelle sue peregrinazioni, in un tempo e luogo indeterminati, al limite, fra la favola e la realtà, alla Villa detta “la Scalogna”.
Scrive Latini nelle note di regia: “L’incompiutezza è per la letteratura, per il teatro è qualcosa di ontologico. Trovo perfetto per Pirandello e per il Novecento che il lascito ultimo di un autore così fondamentale per il contemporaneo sia senza conclusione. Senza definizione. Senza punto e senza il sipario di quando c’è scritto – cala la tela”.