Il Torino Film Festival annuncia alcuni titoli fuori concorso che saranno presentati alla 35° edizione.
Il focus 2017 di TFFdoc si costruisce attorno al tema del viaggio. Il cinema documentario è nella sua essenza esplorazione, scoperta e avventura, ma il cinema tout court ha il viaggio tra i suoi generi, basti pensare alla famiglia Méliès: George costruisce immaginifici viaggi sulla luna, mentre il fratello Gaston esplora con la sua cinepresa le isole del Pacifico.
Tra questi due poli si articola il focus e due film li rappresentano perfettamente: Napalm di Claude Lanzmann (Shoah, L’ultimo degli ingiusti); 9 Doigts di F.J. Ossang (Pardo d’argento per la miglior regia a Locarno Festival 2017), entrambi presentati in anteprima italiana.
9 Doigts, diretto da F.J. Ossang (Francia/Portogallo, 2017, DCP, 98’) comincia come un noir, diventa un racconto d’avventura e una favola post apocalittica, un viaggio in cargo verso Nowhereland. “Ma che cos’è Nowhereland? È una zona terrestre dove le emozioni sono gelate”. È il quinto lungometraggio di F.J. Ossang, regista, musicista punk e artista.
Napalm è diretto da Claude Lanzmann (Francia, 2017, DCP, 100’), che è tornato in Corea del Nord, ma senza il permesso di filmare, questo impreziosisce ogni singola inquadratura “sottratta” al ferreo controllo della Polizia coreana. Sullo sfondo il racconto dell’incontro tra due amanti che condividono il significato di una sola parola: napalm. Un rappresentante francese della prima delegazione europea in Corea del Nord nel 1958, dopo la guerra, e un’infermiera coreana che portava con sé le cicatrici di quell’orrendo conflitto.
TFFdoc/non umano crea uno spazio sugli animali, mentre foto di gattini e altri animali imperversano su Facebook: una sorta di animal porn che ci rende ciechi di fronte all’animalità degli animali e alla nostra.
Due film – Animal Cinema di Emilio Vavarella e Animal Pensivité di Christine Baudillon, anteprime internazionali – incontrano due scrittori e filosofi (Felice Cimatti e Leonardo Caffo) nel tentativo di ridelineare il senso dell’animalità, ripensare il nostro rapporto con gli animali e realizzare nuove immagini e nuovi punti di vista non umani.
Animal Cinema, diretto da Emilio Vavarella (USA/Italia, 2017, DCP, 12’), è composto da frammenti di video girati da animali con una videocamera tra le zampe (o le zanne). È un’indagine sulle esperienze audiovisive non antropocentriche e sul complicato assemblaggio di uomini, animali e tecnologie.
Animal pensivité di Christine Baudillon (Francia, 2017, DCP, 87’) è un’immersione nel mondo animale, un’esperienza dello sguardo e dell’ascolto in cui la natura ci appare come un mondo di legami misteriosi e totali tra gli animali e il loro ambiente.
Da sempre il concorso dedicato al cinema breve italiano si caratterizza come spazio dedicato alla sperimentazione e alla ricerca di nuovi linguaggi. Quest’anno con i due film fuori concorso, entrambi in anteprima mondiale, il festival dà spazio a generi spesso trascurati: il film di animazione e il videoclip.
Robhot, del torinese d’adozione Donato Sansone aka Milkyeyes, è un’animazione a matita, una lotta tra amore, sesso e fantascienza.
Donato Sansone, dopo il diploma all’Accademia delle belle Arti di Napoli, si è iscritto al Centro Sperimentale di Cinematografia Animazione di Torino, dove si è specializzato nella commistione delle diverse tecniche di animazione, classiche e sperimentali. I suoi esperimenti visuali hanno ottenuto milioni di visite sul web, i Cahiers du cinéma hanno recensito le sue animazioni e il suo cortometraggio Journal animé è stato nominato ai Césars.
Sogno l’amore non è solo un video-clip, ma un film sull’urgenza della passione, creato per dare immagini alle note del giovane cantautore Andrea Laszlo De Simone, regista del corto assieme a Francesca Noto.
Andrea Laszlo De Simone è la sorpresa della musica italiana del 2017. Il suo ultimo album – “Uomo Donna” – ha subito raccolto unanimi riscontri da parte di critica e pubblico diventando immediatamente un piccolo grande caso.
Un album lontano delle mode e che riesce a essere al tempo stesso antico e contemporaneo. Sogno l’amore è il quarto singolo estratto da “Uomo Donna” dopo la title track, Vieni a salvarmi e La guerra dei baci.