Poesia, incanto, nostalgia: sono queste le parole che vengono alla mente quando si pensa ai film di Federico Fellini. Il regista riminese, nato esattamente 100 anni fa, è ancora oggi genio insuperato e inimitabile. Un “artigiano”, come soleva definirsi egli stesso, che ha saputo creare suggestioni presenti ancora oggi nell’immaginario collettivo.
Federico Fellini: breve biografia di un artigiano del cinema
Federico Fellini nacque a Rimini il 20 gennaio 1920 dove trascorse l’infanzia e l’adolescenza per trasferirsi poi nel 1939 a Roma. Nella capitale inizia quel ricco percorso artistico che lo porterà passo dopo passo a diventare il grande regista che tutti ricordano. Appassionato di disegno, Fellini iniziò collaborando con il “Marc’Aurelio” come vignettista e disegnatore satirico. Nel 41 passò al mondo della radio, esperienza che non solo gli diede l’occasione di conoscere Giulietta Masina, la sua compagna nell’arte e nella vita, ma anche di introdursi nel mondo del cinema. Ha inizio infatti una prolifica collaborazione con il regista Roberto Rossellini per il quale collabora alle sceneggiature insieme a Tullio Pinelli. Per il regista neorealista partecipa alla sceneggiatura di Paisà e Roma città aperta. Il suo esordio alla macchina da presa avvenne nel 1950 con Luci del varietà diretto insieme ad Alberto Lattuada. Questo primo film di Fellini ebbe critiche favorevoli ma scarso consenso di pubblico.
I film di Federico Fellini
L’inizio ufficiale della filmografia di Federico Fellini è segnato dal film Lo sceicco bianco del 1952 che girò da solo. In questa pellicola si vedono già gli elementi dello stile che caratterizzerà i successivi film. La capacità di raccontare il contrasto tra il benessere che l’Italia stava sperimentando dopo la seconda guerra mondiale e il decadimento dei valori della società. Particolare che si ritrova anche ne I vitelloni dell’anno seguente e ne La dolce vita del 1960.
Nessuno come Fellini ha saputo descrivere la miseria umana con tanto incanto e poesia come ne La strada e ne Le notti di Cabiria. Il film interpretato da Anthony Quinn e Giulietta Masina valse al regista l’Oscar come miglior film in lingua straniera, sezione istituita quello stesso anno.
8 1/2 è un autentico colpo di genio. Fellini stava lavorando a un nuovo film del quale non ricordava più l’idea e allora fece di questa dimenticanza il centro del film. Il titolo, altamente simbolico, stava a riepilogare la sua produzione cinematografica: sette film interi più tre mezzi film. Fu un successo planetario: guadagnò due premi Oscar, come miglior film e per i migliori costumi.
Ogni film di Fellini ha un particolare che lo rende degno di nota, ma non si può non menzionare Amarcord, la pellicola che riprende l’espressione romagnola “io mi ricordo” e che apre la stagione della nostalgia.
Il tempo come chiave della filmografia di Fellini
Il tempo nei film di Fellini è una caratteristica essenziale, è quell’elemento che permette di giostrarsi magistralmente tra realtà e sogno, tra presente e passato, atmosfere rese in modo impeccabile da attori straordinari quali Alberto Sordi, Marcello Mastroianni, Anthony Quinn, Giulietta Masina. Una celebrazione poetica della nostalgia che resta caratteristica unica della produzione cinematografica mondiale.