“La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce” scriveva il grande pensatore greco Platone. Un elemento, quello luminoso, la cui presenza si dà per certa essendo, come la gravità, una realtà inevitabile, eterna e universale celebrata, in tutto il mondo, in occasione dell’International Day of Light, ricorrenza annuale promossa dal 2018 dall’Unesco per indagare e far riflettere sul ruolo vitale giocato dalla luce nella scienza, nella cultura, nell’arte, nell’istruzione e nello sviluppo sostenibile. Se la luce del sole nasce con la formazione dell’universo, la luce artificiale nasce con l’uomo ed è proprio su di esso che può determinare alcuni importanti benefici a partire dalla salute e dal benessere psico-fisico.
Luce: effetti e non solo
Gli effetti della luce si estendono anche alla sfera economica, con vantaggi diretti su produttività e redditività delle imprese, oltre che sulla rivitalizzazione degli spazi sociali delle città. Sul fronte del benessere, infatti, l’esposizione alla luce solare aiuta l’organismo a produrre maggiori quantità di vitamina D, risorsa chiave per combattere ansia, depressione, diabete e dolore cronico, migliora i ritmi circadiani e la qualità del sonno, aiutando a concentrarsi meglio, consente di essere più produttivi e rende persino più felici. Gli effetti della vitamina D, la “vitamina del sole”, vengono però “annacquati” dal fatto che le persone trascorrono ormai quasi il 90% della vita all’interno di ambienti chiusi, il che rende difficile sperimentare i benefici della luce naturale.
Uno studio della Northwestern Medicine and the University of Illinois ha dimostrato come i lavoratori che hanno le proprie postazioni di lavoro vicine alle finestre ricevano il 176% in più di esposizione alla luce solare e ciò si traduce, la notte, in un guadagno di 46 minuti di sonno extra. Benefici che, sulla base di un recente studio della Cornell University, hanno effetti anche sugli occhi, con una riduzione del 51% dell’affaticamento e sulla testa (-63% nell’incidenza dell’emicrania), con conseguente diminuzione nel numero delle ore e dei congedi di malattia dei dipendenti.
Senza dimenticare, come spiegato dal portale ElementalGreen, che l’esposizione alla luce provoca una riduzione della pressione sanguigna, con minori rischi di soffrire di patologie cardio-circolatorie, dello stress e dell’ansia, combattendo anche il disturbo affettivo stagionale (SAD) che durante l’inverno provoca crisi depressive particolarmente evidenti negli abitanti dei paesi nordici, con un incremento diretto nel tasso di suicidi.
La luce influisce sulla produttività?
Ma gli effetti dell’illuminazione non si esauriscono certo qui e arrivano a influenzare direttamente anche l’ambito economico e produttivo, a tutto vantaggio delle imprese. Secondo uno studio della Pacific Gas & Electric, influisce direttamente sulle vendite delle grandi catene di negozi, incrementandole fino al 40% rispetto a quei negozi poco o per nulla esposti. Senza dimenticare che, secondo un sondaggio pubblicato su Harvard Business Review, l’accesso alla luce naturale è il primo attributo che i dipendenti cercano e richiedono nel loro ambiente di lavoro, con un miglioramento diretto nell’efficacia delle loro prestazioni, così come dimostrato da alcuni studi scientifici sulla base dei quali una maggiore esposizione alla luce naturale aumenta la produttività negli uffici fino al 15%.
E che dire dei minori costi (-40%) delle bollette elettriche grazie all’utilizzo e allo sfruttamento della luce naturale in tempi in cui il caro energia è un importante voce di costo che incide pesantemente sui bilanci di famiglie e imprese? “La luce è universale, fondamentale tanto per un bambino quanto per un anziano e ogni giorno determina lo stato d’animo di ciascuno di noi dal risveglio fino a una piacevole serata trascorsa in piazza con gli amici, passando per l’ambiente di lavoro – spiega Marcello Arosio, Art Director del Kernel Festival, uno dei più importanti multimedia light art festival italiani – Quando poi la luce, la sua intensità, la sua cromia e la sua dinamica vengono progettate per trasformare uno spazio, o un momento, si crea emozione, e questo, in un modo o nell’altro, muove chiunque: tutti provano un’emozione e sviluppano un senso critico nell’ammirare quella che mi piace chiamare “architettura liquida”, ossia un’interpretazione artistica degli edifici con opere di video mapping che attraverso le immagini proiettate su di essi ne trasformano la percezione fisica donandogli un senso diverso, coinvolgente e da condividere”.
Progettazione urbanistica
Senza dubbio la luce è un fattore determinante anche per la progettazione urbanistica, cambiando in funzione della latitudine: nel Nord Europa, laddove l’esposizione è minore le strade sono più ampie, si cerca luce e si trascura l’ombra, dove invece la luce solare è più intensa, come nei vicoli o nelle piazzette di Palermo, le strade si stringono, si ammortizza la luce e si disegna ombra.
“Il disastroso esempio di Gibellina Nuova ne può essere l’emblema – chiarisce Arosio – Dopo il terremoto del Belice, Gibellina è stata ricostruita seguendo uno schema tipico delle città anglosassoni senza però considerare che, con l’intenso sole siciliano, si finisce per camminare velocemente in cerca di una zona d’ombra. Un elemento, quello luminoso, che è in grado di modificare quella che è la percezione degli spazi di socialità delle nostre città: “Lo spazio ha una volumetria e una dimensione fisica, ma la qualità e la percezione che ne abbiamo è data anche dalla combinazione di luce, suono e tempo – prosegue Marcello Arosio – La creazione di nuove relazioni tra di loro offre una nuova consapevolezza: ci sono degli spazi pubblici urbani che attraversiamo quotidianamente senza prestare più attenzione alla loro qualità, e illuminarli in maniera artistica, può trasformarli e riportarli in primo piano. Con la luce artificiale possiamo trasformare in un luogo meraviglioso anche il parcheggio di un supermercato”.
I dieci benefici della luce
Ecco, infine, il vademecum dedicato ai 10 benefici della luce per cittadini, società e spazi urbani secondo esperti e studi internazionali:
1. Dormire meglio: una maggiore esposizione allunga il riposo notturno, facendo guadagnare, in media, 46 minuti di sonno
2. Messa a fuoco: la luce naturale contribuisce a ridurre del 51% l’affaticamento degli occhi, consentendo una migliore messa a fuoco delle immagini
3. Risparmio energetico: l’illuminazione artificiale di solito assorbe circa un terzo dei consumi di un edificio, la luce naturale abbatte i consumi energetici del 40%
4. No stress: restare esposti alla luce solare per 30 minuti al giorno contribuisce ad una riduzione dei livelli di ansia e stress, accrescendo il benessere psico-fisico
5. Depressione e suicidi: la luce naturale regola alcuni disturbi tra cui il SAD (Disturbo Affettivo Stagionale) e la sua mancanza è responsabile dell’incremento della depressione nei mesi freddi e con poca luce. Nei paesi nordici, durante questo periodo, c’è un marcato aumento del tasso di suicidi
6. Boom di vendite nei negozi: un punto vendita maggiormente esposto alla luce del sole può incrementare le sue vendite del 40%
7. Dipendenti produttivi: l’esposizione alla luce naturale aumenta del 15% la produttività negli uffici
8. Prospettiva di una città: la combinazione tra luce e arte o tra luce e architettura dona atmosfera alla città e offre ai suoi visitatori l’opportunità di vedere uno spazio in un modo completamente nuovo
9. Illuminato è sicuro: la luce e le installazioni luminose possono migliorare la percezione di uno spazio, facendolo sentire più sicuro, più moderno e più desiderabile come luogo in cui trascorrere del tempo
10. Identità e orgoglio nello spazio pubblico: l’arte della luce contribuisce a creare nei cittadini un senso di identità, unicità e orgoglio civico, rendendo gli spazi pubblici più vivibili e attraenti per i turisti.