I controlli del certificato verde sui mezzi pubblici ha trovato una stretta dal 6 dicembre quando si è passati all’adozione del Super Green Pass. In generale non si sono registrati casi eclatanti: alcune multe elevate, qualche scusa pittoresca e – pare – la gran parte dei viaggiatori in regola e collaborativi.
Sembra che questo del controllo sia uno dei problemi-non problemi innescato più dai timori verso i comportamenti degli italiani che non da situazioni di rischio. Quello che ci chiediamo, legittimamente, è: ma è davvero così? Non è che questo è un caso di percezione errata in linea con il principio della rana bollita?
Partiamo dall’inizio: il certificato verde è quello strumento – avversato da tutto il movimento no green pass – che nelle mire del governo dovrebbe permettere una più facile e sistematica gestione della pandemia oltre a fare da deterrente verso chi non vuole vaccinarsi.
I controlli del certificato verde
L’introduzione del Super Green Pass lo dimostra ancora di più dal momento che se si guarda i dati diffusi in questi giorni abbiamo un incremento sia dei prenotati per prima dose che di quelli che vanno a fare la dose booster. Fosse solo per questo risvolto ci sarebbe da benedire l’idea del certificato verde, ora copiato e ricalcato un po’ in tutta Europa.
Chi controlla il Green Pass e veramente il Green Pass viene controllato sempre? Noi ci siamo fatti un giro “differenziato” coinvolgendo alcuni componenti della redazione di varia età ed abbiamo riscontrato alcune cose davvero significate anche se, ovviamente, non generalizzabili seppure ci si sia mossi non solo su Napoli ma anche su altre città italiane.
Partiamo dalla ristorazione: chi scrive non ha mai avuto il piacere della richiesta di esibizione del certificato dovunque si sia recato che sia pizzeria, bar (al chiuso) o ristorante di qualsiasi livello. Nello stesso itinerario fatto, però, da un giovane meno che trentenne la richiesta di esibizione del Green Pass è avvenuto a fasi alterne.
I controlli del certificato verde sui mezzi pubblici: Napoli
Per testare i trasporti urbani siamo scesi sul campo a Napoli. Abbiamo monitorato: treni metropolitani della metro 2 , treni della metro1, autobus con risultati che ci hanno fatto individuare un certo controllo – anche se non capillarissimo – sui treni delle due metro ma la totale assenza di controlli di qualsiasi genere sulle linee su gomma cittadine sia in entrata che uscita.
Proseguiremo il monitoraggio anche nei prossimi giorni ma la partenza non è stata davvero esaltante, tutt’altro anzi.
Il problema del controllo per quanto riguarda il trasporto urbano non è affatto secondario perché riguarda tutto quel pubblico di pendolari quotidiani a breve e brevissimo raggio che esulano un po’ da tutti gli altri tipi di controllo per svariati motivi e c’è da dire che ora possiamo affermare che sfuggono anche a questo controllo.
Certo, senza personale addetto o rinforzi di personale per aziende che con difficoltà riescono a coprire il servizio ordinario diventa praticamente impossibile anche solo ipotizzare di dislocare personale dedicato solo all’abbisogna del controllo specifico del certificato verde.
Tutto relegato al buon senso
Tutto ritorna quindi verso il buon senso ed il senso del vivere civile della gente, quel senso civico che – in realtà – abbiamo dovuto constatare come fosse totalmente assente in tante altre situazioni che si sono dovute gestire nell’ambito di questa pandemia. Basterà? No, noi siamo convinti che senza un meccanismo di controllo reale la spinta propulsiva del Green Pass sarà sempre più blanda.
Ci sembra, ancora una volta, come continui ad esserci un’inaccettabile distanza fra quello che le normative prevedono su carta e quanto, invece, derivi dalla loro applicazione. E’ chiaro che qualsiasi norma che non sia correlata ad una sanzione certa in caso di sua disapplicazione è e resta una norma relegata al solo spazio dei buoni principi.
La pandemia, però, implica una certa dose di pragmatismo e sarebbe bene non dimenticarlo mai, magari, prima di emanare tante regole ma non avendo modo di verificarne compiutamente l’applicazione e l’efficacia. Le chiacchiere, come si suole dire, ormai stanno a zero.