L’Istat, grazie alle informazioni fornite dal Ministero dell’Interno, ha pubblicato gli ultimi dati sui cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti in Italia. Al 1°gennaio 2014 la cifra è di 3.874.726, e fa registrare un aumento, nell’ultimo anno, di 110mila unità (+3%). Il 23,9% del totale è minorenne.
Quasi la metà degli stranieri (45,1%) è compresa in 5 nazionalità. Il Paese più rappresentato è il Marocco (524.775); seguono Albania (502.546), Cina (320.794), Ucraina (320.794) e Filippine (165.783). Coloro che soggiornano per periodi lunghi e più o meno stabili sono la maggioranza (56,3%) e si concentrano soprattutto nelle zone centro-settentrionali.
La regione con la più alta percentuale di stranieri non comunitari regolarmente soggiornanti in rapporto ai residenti è l’Emilia Romagna (10,7%), seguita dalla Lombardia (10,4%). Le concentrazioni di soggiornanti di lungo periodo più alte si verificano nelle province di dimensione media, come Brescia, Pistoia e Sondro – dove la quota di soggiornanti di lungo periodo supera il 69% – a differenza di realtà come Roma (43%) e Napoli (37%).
Si segnala un calo dei nuovi permessi (-3,2% rispetto al 2012). La diminuzione ha interessato più le donne (-5%) che gli uomini (-1,4). Il calo ha riguardato in particolare le zone centrali, dove ha raggiunto percentuali dell’11,5%. Tuttavia, per quanto riguarda le motivazioni alla base dei permessi rilasciati, è significativo l’aumento di quelli legati alla sfera lavorativa (+19,3%), al contrario di altre ragioni in diminuzione, come i permessi per famiglia (-10%), per studio (-12%) e per asilo o motivi umanitari (-16,5%).
Uno dei dati più importanti è quello sulla permanenza delle persone che arrivano nel nostro Paese. La maggior parte lo fa per costruirsi un futuro, non per essere di passaggio. Oltre l’82% delle regolarizzazioni avvenute nel 2003, appartiene a persone che sono tutt’ora presenti sul suolo nazionale.
Nel 2012, le acquisizioni di cittadinanza per residenza sono state il 38% del totale, mentre quelle per matrimonio il 29.7%. A tal proposito una curiosità riguarda il genere. Per le donne la modalità principale per ottenere la cittadinanza italiana resta il matrimonio: il 47% delle acquisizioni femminili avviene grazie a questa motivazione. I maschi, invece, che ottengono la cittadinanza grazie al matrimonio sono una percentuale inferiore, solo l’11% del totale.