Una performance in omaggio al fondatore dei New Trolls, antesignano del prog italiano e autore di alcuni tra i più rinomati brani di musica leggera: il grande evento per celebrare i 50 anni di carriera di Vittorio De Scalzi si presenta ricco di ospiti e sorprese. Sul palco del Teatro San Carlo di Napoli lunedì 15 maggio alle ore 20,30 saranno molti gli artisti che accompagneranno le note di Vittorio insieme al cantante-musicista-
Uno show ricco di interpretazioni ed esibizioni assolutamente inedite, tra duetti, assoli e rivisitazioni corali che, accompagnati dalle due orchestre sinfoniche del Conservatorio Alfredo Casella de L’Aquila e Claudio Abbado di Salerno, dirette dal Maestro Leonardo Quadrini, vedranno esibirsi in alcune “chicche” tratte dal repertorio di De Scalzi nomi del calibro di Gino Paoli, Patty Pravo, Katia Ricciarelli, Drupi, Peppe Barra, Sal Da Vinci e Neri per Caso. Saranno presenti anche testimoni inconfondibili del primo periodo di attività del “troll in prog” Vittorio, quali Aldo Tagliapietra (Le Orme), Lino Vairetti (Osanna) e Clive Bunker (Jethro Tull), musicisti dall’anima dialettale come il chitarrista genovese Armando Corsi e i giovani lucani Renanera, la cantante napoletana Patrizia Del Vasco, il cantautore Zibba e la coverband dei Beatles The Beatbox.
Un cast nutrito per ripercorrere avanti e indietro un repertorio ispirato all’eclettismo musicale di De Scalzi, che in mezzo scolo di attività lo ha visto scrivere brani – per se stesso e per molti altri – che sono autentiche poesie del pop e della canzone d’autore, e generare molte composizioni strumentali dalla melodia immortale, dotate di un’armonia compositiva inconfondibile.
Novità della serata, per la prima volta dal vivo, l’interpretazione del suo nuovo singolo L’attesa, di cui a breve uscirà anche un video-clip, segnale di una rinascita per l’inizio del secondo mezzo secolo di fervida ed onorata attività musicale.
Vittorio De Scalzi, classe 1949 e musicista dalla doppia anima, ribelle-contestatrice ed intimista, inizia giovanissimo la sua attività fondando, insieme a Pino Scarpettini, la band dei Trolls e debuttando da lì a poco come solista, in un disco realizzato per l’etichetta discografica ARC, dal titolo Vietato ai maggiori di pochi anni. E’ nel 1967 che costituisce una nuova formazione, denominata appunto New Trolls, e con questa getta le basi per una proficua carriera, caratterizzata sin dall’inizio dall’intento di concentrarsi su un repertorio inedito originale, evitando di proporre cover di artisti stranieri come ancora si usava all’epoca. Componenti del complesso, oltre a De Scalzi, sono Nico Di Palo (chitarre), Gianni Belleno (batteria), Giorgio D’Adamo (basso) e Mauro Chiarugi (tastiere). Nello stesso anno la band apre i concerti della tournée italiana dei Rolling Stones e suona in jam session con musicisti del calibro di Stevie Wonder.
Contemporaneamente De Scalzi si impegna nel lavoro di ricerca sulla musica popolare genovese, scrivendo canzoni dialettali che diventano in breve tempo parte del patrimonio culturale della sua città: tra questi Comme te bella Zena, da molti considerata canzone appartenente alla più antica tradizione genovese, tuttora interpretata dalle squadre di canto nelle esibizioni etno-popolari.
Con la collaborazione di Fabrizio De André e del poeta Riccardo Mannerini, compone i brani del primo album dei New Trolls, Senza orario senza bandiera (1968), di cui Mannerini è autore dei testi e il musicista arrangiatore e produttore. L’ LP sarà tra i primi esperimenti di concept album in Italia.
Nel 1971 De Scalzi scrive insieme a Luis Bacalov le musiche e i testi del Concerto grosso per i New Trolls, il terzo album in studio del gruppo, concepito secondo la tipica tripartizione del concerto barocco e innovatore del linguaggio musicale prog italiano. Si tratta di un riuscito esperimento di fusione fra rock e classica che porterà la band ad esibirsi in tour mondiali, e alla realizzazione di un secondo Concerto grosso (1976).
Un altro filone importante è rappresentato dal “Suonatore Jones”, un tour perlopiù incentrato sulle sue collaborazioni con l’amico e collega conterraneo Fabrizio De André. La relativa scaletta contiene la riproposta dell’album Senza orario senza bandiera più altri brani dei New Trolls e alcuni brani originali dello stesso De André.
Nel 1973 De Scalzi partecipa al disco collettivo L’Arca: le due canzoni da lui cantate vengono pubblicate poi sul 45 giri Le api/La foca con la denominazione Vittorio dei New Trolls e sul lato B canta anche Franco Gatti dei Ricchi e Poveri.
Vittorio De Scalzi è autore di molte canzoni di successo dei New Trolls (da Visioni a Una miniera, a Quella carezza della sera) e compone con frequenza costante, per altri artisti, brani di successo: significativi alcune delle canzoni scritte per Mina, Ornella Vanoni e Anna Oxa.
Numerose sono le presenze come interprete (insieme ai New Trolls) o autore al Festival di Sanremo: Io che ho te (1969), New Trolls in coppia con Leonardo; Una storia di Sergio Endrigo (1971);Soli (1981), scritta per Drupi e terza al festival; Faccia di cane (1985), New Trolls su testo di Fabrizio De André; Cielo chiaro (1988) New Trolls; Quelli come noi (1992), New Trolls; Letti (1996) New Trolls con Umberto Bindi, scritta insieme a Renato Zero; Alianti liberi (1997), New Trolls in coppia con Greta.
Nel 1991, De Scalzi firma l’Inno ufficiale della Sampdoria, squadra del cuore a cui dedicherà un album intero che segna una sorta di immaginario collettivo per i tifosi: tra i brani di punta del disco c’è Lettera da Amsterdam, tutt’ora sempre intonata a squarciagola, anche dai giovanissimi, nelle gradinate dello stadio di Genova.
Nel 2001, in qualità di solista, supportato dall’Orchestra Filarmonica di Torino diretta da Maurizio Salvi realizza un primo album dal vivo dal titolo Concerto grosso, costituito da brani di repertorio dei New Trolls e distribuito in allegato al quotidiano “La Stampa”.
Nel 2007 realizza Concerto Grosso: The seven seasons, il primo album in studio pubblicato da La leggenda New Trolls, nuova formazione in duo insieme a Nico Di Palo: si tratta di un album che recupera le atmosfere sonore prog dei due celebri concerti grossi.
Nel 2008 incide un disco realizzato interamente in dialetto genovese, Mandilli, pubblicato da Aerostella (l’etichetta di Franz Di Cioccio) e distribuito da Edel Music.
Nel 2011 realizza, con la collaborazione di Marco Ongaro, l’album Gli occhi del mondo, su testi di alcune poesie di Riccardo Mannerini.
Dello stesso anno è invece il nuovo Concerto Grosso n°3 scritto a 4 mani insieme a Luis Bacalov.
Nel 2012 fa parte del super gruppo Artisti Uniti per Genova per il progetto benefico “Ora che”, brano scritto da Max Campioni, arrangiato da Lauro Ferrarini, prodotto da Verdiano Vera e realizzato per raccogliere fondi per l’alluvione di Genova del 4 novembre 2011, che insieme a Vittorio De Scalzi vede la partecipazione di numerosi musicisti e cantanti della scena musicale genovese.
Nel 2013 è in Brasile e prende parte al “Ceará Itália Festival”.
Nel 2016 è ospite del tour di Renato Zero e contemporaneamente cura la direzione artistica del “FIRE Music Festival” di Santa Maria Capua Vetere: una rassegna dedicata ai giovani emergenti talentuosi, volutamente al di fuori di ogni circuito commerciale da reality.
Con altri giovani, il gruppo etno-pop Renanera, si diverte invece ad incrociare vernacoli lucani e genovesi, ricercando e portando alla luce storici ed originali punti di incontro che presenta occasionalmente dal vivo in alcuni mini-tour.
Il 2017 segna il suo cinquantesimo anno di carriera, per il quale viene insignito del Premio Regione Liguria “menzione d’onore” nell’ambito del 7°Gran Gala della Liguria a Sanremo.