Continua l’operato dei Carabinieri sugli autobus ANM (Azienda Napoletana Mobilità). Da alcune settimane, ormai, i tradizionali controllori presenti sui mezzi di trasporto si avvalgono dell’aiuto dei militari per i controlli biglietti e per il servizio antiborseggio. A Napoli, nella sola giornata di ieri, sono stati controllati 16 autobus e filobus: l’R2, linea che collega Piazza Garibaldi con Piazza Municipio, e il 202. I passeggeri controllati sono stati 550, 22 dei quali (il 4%) sono stati sorpresi privi di un regolare titolo di viaggio. Le sanzioni amministrative emesse hanno raggiunto un totale di 1.000 euro.
La novità non è un’esclusiva napoletana. Provvedimenti simili sono stati già adottati anche in altre zone d’Italia, come ad esempio Forlì e Ravenna. I motivi non riguardano solo la presenza dei cosiddetti “portoghesi”, ma anche episodi di violenza che talvolta, specie nelle ore serali e notturne, minacciano la sicurezza dell’utenza e degli autisti.
Queste modalità di controllo sono perfettamente consentite. Ma è possibile opporsi al controllo? A Napoli, l’operato delle forze dell’ordine sta avvenendo sia in divisa d’ordinanza sia in borghese. Per quanto riguarda quest’ultimo caso esiste una prassi identificativa da seguire (generalità, numero di matricola, corpo di appartenenza). Insomma: se chi controlla lo fa in borghese è tenuto a mostrare il proprio tesserino. In caso contrario, non si è tenuti ad adempiere alle richieste espresse.
E cosa possono o non possono fare i classici controllori? Il controllore è un pubblico ufficiale (art. 357 c.p.) e può chiedere le generalità di un passeggero. In caso di rifiuto si rischia una denuncia e un arresto fino ad 1 anno (art. 651 c.p.). Può richiedere i documenti? Sì, ma solo se per fare una sanzione amministrativa. Davanti ad un rifiuto può far ricorso all’intervento della Polizia.