L’Europa si presenterà al vertice sul clima di Parigi, alla XXI Conferenza delle Parti (COP 21) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), del prossimo Dicembre con una proposta negoziale ambiziosa a livello globale, ma ambigua sul piano degli impegni da assumersi a livello europeo.
Il piano negoziale adottato all’unanimità dai Ministri dell’Ambiente dei paesi europei il 18 Settembre scorso, prevede infatti un impegno verso la “neutralità climatica globale e sostenibile“. Ovvero, azzeramento totale delle emissioni globali entro la fine del secolo, passando per due obiettivi intermedi:
- riduzione del 40% rispetto ai livelli del 1990, da attuarsi tra il 2020 e il 2030
- ulteriore dimezzamento delle emissioni globali, entro il 2050.
Tuttavia, il piano omette un importantissimo elemento: il contributo specifico dell’Europa. Sono diversi i “buchi” dell’impegno europeo. Come sottolinea la Climate Action Network Europe, coordinamento mondiale di oltre 950 ONG attive in più di 110 paesi, impegnato nella lotta al cambiamento climatico, manca un concreto e dettagliato piano d’azione per la transizione dalla dipendenza dai combustibili fossili alla neutralità climatica. Inoltre, non si specificano quali misure supplementari l’Europa adotterà fino al 2020 (anno dell’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi), né si quantificano gli impegni addizionali da assumersi a livello europeo dopo il 2030. Infine, mancano indicazioni rispetto al finanziamento ai paesi in via di sviluppo, necessario a sostenere l’adattamento al cambiamento climatico e l’attivazione di percorsi di sviluppo sostenibile.
Focsiv, sostenendo il pellegrinaggio dei popoli in vista di Parigi, segue il dibattito internazionale sul cambiamento climatico e quindi porterà all’attenzione dei cittadini queste critiche all’impegno europeo, stimolandoli a fare pressione per l’adozione di obiettivi e azioni concrete più chiare ed ambiziose, come ad esempio la transizione totale a fonti rinnovabili entro il 2050.