I bambini di Gaza stanno pagando il prezzo più alto di questa guerra. I report delle diverse associazioni umanitarie ci trasmettono dati strazianti e fotografano una situazione che definire difficile è poco. E’ sotto gli occhi di tutti che la guerra di Israele contro Hamas si sta trasformando in una carneficina del popolo palestinese.
La strage dei bambini di Gaza
I dati del Ministero della Sanità palestinese, aggiornati al 3 novembre, parlano di 2.326 donne e di 3.760 bambini uccisi dall’inizio del conflitto, vale a dire in poco meno di un mese. Volendo fare una media, in questo lasso di tempo, sono stati uccisi 420 bambini al giorno. Alcuni di essi avevano pochi mesi. Un pesante bilancio destinato a salire se si considera che risultano dispersi 3.000 bambini circa e che attualmente a Gaza ci sono circa 50.000 donne in stato di gravidanza e più di 180 parti al giorno. Per il 15% di esse il parto e la sopravvivenza al parto (per sé e per i loro bambini) sono messi in grave pericolo.
La chiusura di 14 ospedali e di 45 centri di assistenza sanitaria costringerà alcune donne a partorire in strutture sanitarie superaffollate o, peggio ancora, in contesti alternativi come in casa, nei rifugi, in strada tra le macerie. Le scarse condizioni igieniche le metteranno a serio rischio di infezioni e complicazioni mediche. Non bisogna sottovalutare, infine, che anche chi riesce a garantirsi cure mediche adeguate è in pericolo: circa 130 bambini attualmente affidati alle cure neonatali o intensive potrebbero essere in pericolo se finirà il carburante e gli stessi ospedali sono un obiettivo militare.
La necessità di un corridoio umanitario
Il popolo palestinese ha bisogno di cibo, medicinali, apparecchiature mediche e di carburante. Nei giorni appena trascorsi è stato possibile fornirgli una parte degli aiuti umanitari necessari ma ciò che è arrivato loro è insufficiente. Nonostante i tentativi di mediazione volti a prorogare la tregua oltre i sei giorni concordati, le ostilità sono riprese rendendo nuovamente difficile per la popolazione ricevere ciò di cui ha bisogno. Dalla ripresa dei combattimenti, sarebbero state uccise circa 300 persone.
Guerra Israele Hamas e la carneficina del popolo palestinese
I media di tutto il mondo stanno raccontando questo conflitto come la guerra di Israele contro Hamas. Ciò dovrebbe significare operazioni militari ‘chirurgiche’, mirate, cioè, a distruggere l’organizzazione terroristica. Le evidenze, però, sono di tutt’altro tipo. Secondo i dati diffusi dal ministero della Sanità della striscia di Gaza e riportati da Al-Jazeera, dei 15.207 palestinesi uccisi a Gaza il 70% sono donne e bambini. Una strage che non ha precedenti nella storia del conflitto.
Che senso ha per i media denunciare la carneficina del popolo palestinese, per i leader politici (dei Paesi che sostengono il diritto di Israele a difendersi) raccomandare di fermare la strage dei civili se poi si continua a chiamare questa guerra sempre con lo stesso nome?
In copertina foto di badwanart0 da Pixabay