Se parlate del Napoli, il primo nome che viene in mente è sicuramente Diego Armando Maradona. El pibe de oro è il simbolo della storia calcistica partenopea ma alcuni giorni fa ha compiuto 90 anni un calciatore (e poi allenatore) che ha fatto innamorare Napoli negli anni 50, 60 e 70 (questi ultimi, però, sulla panchina azzurra) ovvero Luis Vinicio detto O’ Lione.
O’ Lione, i 90 anni di Luis Vinicio: esordi in Brasile
Prima di parlare del periodo azzurro, partiamo parlando dalle origini. Nato a Belo Horizonte nel 1932, Luis Vinicio de Menezes esordisce l’11 novembre 1951 con la maglia del Botafogo dove contro l’Olaria segna una delle quattro reti della sua squadra. In terra carioca giocherà per 3 anni dove creerà un grandissimo tridente con con il fuoriclasse Garrincha e l’italo-brasiliano Dino Da Costa.
Nell’estate 1955, il Botafogo si trova in Europa per una tourneé estiva. Sarà in quell’occasione che verrà notato ed acquistato dal Napoli che lo portò all’ombra del Vesuvio. Gli azzurri non furono gli unici che fecero un’offerta per il brasiliano ma lui scelse Napoli senza alcun dubbio, senza preoccuparsi di possibili ingaggi più alti. Una scelta di cuore che si ripeterà anche in un’altra occasione.
Come Vinicio fece innamorare Napoli da calciatore…
Eccoci, quindi, al 1955. Vinicio arriva a Napoli con un ricordo dal Brasile dal quale nacque il soprannome “O Lione”: Vinicio, quando partì dalla terra carioca per l’Italia, mise in valigia un leone di bronzo che gli diedero gli amici del Botafogo, il suo club. “Au leau do Botafogo/Al leone del Botagofo”, c’è scritto sulla targhetta.
Rimase 5 stagioni all’ombra del Vesuvio dove mise a segno 69 reti in 152 presenze nel massimo campionato italiano. Vinicio era terminale offensivo in una rosa che nella stagione 1957/1958 termina al quarto posto che fino a quel momento era il secondo migliori piazzamento nella storia azzurra dopo il terzo posto ottenuto nel 1933. Quel campionato fu vinto dalla Juventus ma la rosa azzurra di quella stagione è ancora iconica:
- Ottavio Bugatti
- Brenno Fontanesi
- Rodolfo Beltrandi
- Luciano Comaschi
- Pier Luigi Del Bene
- Cesare Franchini
- Elia Greco
- Celso Posio
- Piero Betello
- Gino Bertucco
- Luigi Brugola
- Amedeo Gasparini
- Alberto Molinari
- Sergio Morin
- Bruno Pesaola (capitano)
- Beniamino Di Giacomo
- Vincenzo Di Mauro
- Carlo Novelli
- Luís Vinício
Ad allenare quella squadra c’era Amedeo Amedei che l’anno dopo vorrà l’acquisto del brasiliano Emanuele Del Vecchio dal Verona che in un certo senso andò a togliere spazio al Leone. Nonostante ciò, Vinicio detiene un primato che nessuno nella storia del Napoli ovvero il gol inaugurale allo Stadio San Paolo (ora Stadio Diego Armando Maradona). Lo segnò, inoltre, contro la Juventus vinta per 2 a 1 il 6 dicembre 1959. L’avventura di Vinicio a Napoli finì nel 1960 quando passò al Bologna dove trovò poco spazio.
Gli ultimi grandi ruggiti del Leone in Italia si sono sentiti in quel di Vicenza dove alla Lanerossi mette a segno 68 reti in 141 presenze, conquista un titolo di capocannoniere nel 1966 ed ancora oggi è il giocatori con più gol segnati in Serie A nella storia della Lanerossi Vicenza.
“Mi sento napoletano al cento per cento, questa città mi ha dato una felicità incredibile, questa è come se fosse casa mia. Io sono nato in Brasile ma la napoletanità, in questa città ho vissuto gli anni più belli della mia vita.
Luis Vinicio in occasione della sua visita a Castelvolturno del 28 Febbraio 2022
… e da allenatore
O’ Lione, però, non si fermò ad essere il re dell’area di rigore nei suoi anni da giocatore. Vinicio, infatti, si distinse anche come maestro della panchina introducendo in Italia una filosofia di gioco che prima di allora era presente solamente in Olanda e nella nazionale olandese: il calcio totale.
Parlavamo di scelte di cuore e proprio questo lo portò nuovamente a Napoli dal 1973 fino al 1980 (non consecutivi perché dal 1976 al 1978 andò alla Lazio). Di nuovo all’ombra del Vesuvio, O’ Lione tornò a ruggire mettendo la firma su due delle più importanti stagioni azzurre ovvero quella 1973-1974 dove il Napoli arrivò terzo ma soprattutto quella 1974-1975 nella quale i partenopei sfiorarono per la prima volta nella loro storia il sogno scudetto piazzandosi al secondo posto a soli due punti dalla Juventus.
90 anni di Vinicio: Tanti Auguri, Leone
Proprio il Napoli ha voluto omaggiare il campione accogliendolo al Konami Training Center di Castelvolturno. O’ Lione è stato accolto da tutta la squadra e dallo staff tecnico del Napoli con una maglia tutta per lui.
Napoli e Vinicio, un amore ed un legame che non si sono esauriti. Dai semplici campi di calcio fino ad una città che da sempre ha voluto e vuole bene ad uno dei suoi simboli. Quel Leone che scritto alcune delle più belle pagine della storia azzurra ma che soprattutto in area di rigore aveva pochissimi rivali.
Insomma: Tanti Auguri, O’ Lione!